(DIRE-Notiziario settimanale Esteri) Roma, 2 feb. - Una proposta di legge "a dir poco scioccante, che esige una reazione dura da parte dell'Unione europea e del suo Alto rappresentante per gli affari esteri e dei paesi che hanno ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa contro la violenza domestica sottoscritta a Istanbul nel 2011 ed entrata in vigore nell'agosto 2014".
Donatella Ferranti esprime "preoccupazione e sconcerto" per la legge votata da un ramo del Parlamento russo che "di fatto rende lecite le percosse in famiglia, reato-spia di epiloghi spesso tragici. Depenalizzare i maltrattamenti domestici- sottolinea la presidente della commissione Giustizia della Camera- non serve certo a creare famiglie piu' unite e forti, serve solo a trasformare la famiglia in un ambiente omertoso costringendo al silenzio le vittime della violenza".
A giudizio di Ferranti, "sul fronte dei diritti umani non si possono accettare arretramenti: se alla nefasta legge russa abbiniamo il respingimento dei rifugiati e il bando anti-islamico decisi dal presidente degli Stati Uniti, ne esce un quadro drammatico e allarmante. Rischiamo di precipitare rovinosamente, se l'asse Trump-Putin si rafforza, verso un mondo con meno valori e meno garanzie e tutele dei diritti fondamentali. Una prospettiva - conclude l'esponente del Pd - che puo' essere scongiurata solo da una netta presa di posizione e un tempestivo e sinergico intervento di tutti i paesi del Consiglio d'Europa".
(Red/ Dire)