Sahara occidentale, Vaccari: Basta derubare i sahrawi
Senatore: Imprese italiane la smettano, rispettino sentenza Ue
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 14 dic. - "E' ora che anche le imprese italiane comprendano che l'annessione del Sahara occidentale da parte del Marocco non e' valida, e quindi rivedano i progetti di investimento in quella regione, smettendo di saccheggiarla". Ne e' convinto il senatore Stefano Vaccari, presidente dell'Intergruppo parlamentare di solidarieta' con il popolo sahrawi, che propone quindi di rilanciare i negoziati sui territori contesi a sud del Regno marocchino: lo spiega all'agenzia DIRE all'indomani di un incontro al Senato sulla salvaguardia delle risorse naturali del Sahara occidentale, e per il rispetto di una sentenza della Corte di giustizia europea.
La sentenza, del dicembre 2016, sostiene che l'accordo di associazione e liberalizzazione tra l'Ue e il Marocco - che regola il commercio di prodotto agricoli e ittici - non possa essere applicato anche al Sahara occidentale, respingendo cosi' una precedente deliberazione di un tribunale europeo. Nel Sahara occidentale - occupato militarmente dal Marocco nel 1976 - per la Corte prevarrebbe infatti il principio di autodeterminazione dei popoli; pertanto la regione non dovrebbe essere sottoposta alla giurisdizione del Marocco. "Quella sentenza cambia in modo radicale il rapporto tra Unione europea e Marocco - sottolinea Vaccari - dato che mette in discussione gli assunti stessi di quell'intesa con Rabat".
E' corretto dunque usare il termine "saccheggiare"? "Certo", risponde il senatore, "perche' l'accordo economico con Bruxelles e' stato siglato da fantomatici rappresentanti del Sahara occidentale scelti da Rabat e non dal Fronte Polisario", il movimento politico che si fa portatore dei diritti degli abitanti di quella regione.
"Finora e' stato fatto esattamente questo", prosegue Vaccari. Che fa riferimento alla sabbia e ai prodotti ortofrutticoli esportati all'estero, oppure ai progetti sulle rinnovabili in via di definizione: "Accordi - sottolinea - stretti senza consultare il Fronte".
Secondo Vaccari, sussiste anche un'altra "anomalia". "In quei territori - denuncia il senatore - il governo marocchino non consente l'ingresso a nessuno straniero: ne' delegati europei, ne' giornalisti, ne' difensori dei diritti umani. A marzo neanche il precedente segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, e' stato autorizzato a entrare".
Vaccari propone quindi che l'Italia "agisca nelle sedi Onu e Ue per far si' che nel Sahara Occidentale prevalga una soluzione condivisa da entrambe le parti, popolo sahrawi e Marocco, cosi' come il segretario generale Antonio Guterres ha chiesto piu' volte. Bisogna far leva prima di tutto sulla Francia, vero ostacolo al Consiglio di Sicurezza a una soluzione condivisa dalle parti".
(Red/ Dire)
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