Direttore Ong: Scuola e lavoro anche per gli orfani di guerra
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 14 dic. - Ripartire dai giovani e dalle regioni sahariane del nord, quelle piu' colpite dal conflitto civile divampato nel 2012: e' la proposta di una ong del Mali, Organisation pour le Bien Etre Solidaire (Obes), che punta sul reinserimento degli ex combattenti.
Secondo il direttore, Abdoulaye Diarra, "dopo l'accordo di pace sottoscritto nel 2015 ad Algeri dal governo con i tuareg del Coordinamento dei movimenti dell'Azawad tanti ragazzi hanno deposto le armi ma si sono ritrovati disorientati e rischiano ora di essere strumentalizzati di nuovo". A confermarlo, di recente, sono stati episodi di cronaca. Come quello dell'11 agosto, quando i peacekeeper della Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione del Mali (Minusma) hanno preso in custodia nove ragazzi di eta' compresa tra i 15 e i 17 anni arruolati da una formazione ribelle nella regione di Gao.
A riconoscere la sfida rappresentata dagli ex combattenti, maggiorenni o minorenni, e' stata anche la Banca mondiale. Il direttore della sede di Bamako dell'istituto, Soukeyna Kane, ha annunciato questo mese lo stanziamento di 15 milioni di dollari a beneficio del programma nazionale di smobilitazione, disarmo e reinserimento. Nel 2015 il numero dei combattenti ribelli era stato calcolato in circa 10mila. L'obiettivo sarebbe ricollocarli nell'arco di tre o quattro anni, nell'esercito, nell'amministrazione o nella "vita civile".
I progetti di Obes dovrebbero focalizzarsi su Gao, Timbuctu' e Kidal, le regioni epicentro della ribellione, occupate da Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) prima dell'intervento francese del 2013.
"Punteremo sulla formazione professionale, in ambiti differenti, dall'agricoltura alle piccole realta' produttive" annuncia Diarra. "Il via e' previsto il prossimo anno, in centri minori come Sevare' o Menaka; dedicheremo un'attenzione particolare agli orfani di guerra, seguendoli nella scuola e aiutandoli a costruirsi un futuro".
(Red/ Dire)