Libia, Unhcr: Via subito 1.300 rifugiati, vulnerabilita' estrema
L'appello 'disperato' di Turk, responsabile per la protezione
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 14 dic. - Sono almeno 1.300 i rifugiati in condizione di "estrema vulnerabilita'" bloccati in Libia e l'Onu pertanto chiede alla comunita' internazionale uno sforzo all'insegna della "solidarieta' e dell'umanita'" affinche' sia accordata disponibilita' ad accoglierli.
L'appello "disperato" - come lo ha definito lui stesso - e' giunto da Volker Turk, responsabile della Protezione per l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr): "Dobbiamo far uscire dalla Libia il piu' rapidamente possibile queste persone".
Secondo stime dell'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono almeno 15mila i migranti nei centri di detenzione controllati dalle autorita' di Tripoli, e circa 500mila i migranti in totale, compresi coloro che sono nei centri di detenzione non ufficiali o in mano alle bande criminali nel Paese nord africano.
"Tenendo conto dei bisogni umanitari immediati e del rapido deterioramento delle condizioni nei centri di detenzione in Libia - ha aggiunto Turk - l'Unhcr sta lavorando attivamente per accelerare il trasferimento dei rifugiati verso il Niger nelle prossime settimane e nei prossimi mesi".
Il mese scorso l'Unhcr ha infatti concluso un trasferimento-pilota di 25 persone verso il Niger, Paese in cui la presenza delle ambasciate internazionali consente di velocizzare le procedure burocratiche con i Paesi terzi, in particolare Europa e Nord America. Inoltre ha raggiunto un accordo con le autorita' libiche che prevede l'apertura del primo centro di trasferimento e partenze a Tripoli, che avra' una capacita' di accoglienza di mille persone.
"Dobbiamo valutare tutte le soluzioni, compreso il ricollocamento, i ricongiungimenti familiari, il trasferimento verso centri d'emergenza Unhcr o il rimpatrio volontario", ha concluso il responsabile.
(Red/ Dire)
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