(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 14 dic. - L'insegnamento dell'Europa "non andrebbe lasciato all'iniziativa del singolo insegnante, ma dovrebbe diventare un elemento obbligatorio dei programmi. Anche all'universita' vorrei vedere un corso di base in storia e istituzioni dell'Ue in tutte le facolta' e non solo in alcune, come giurisprudenza o scienze politiche. Perche' non c'e' un solo percorso di formazione - sia esso umanistico o scientifico - che non possa ottenere un vantaggio dall'appartenenza all'Unione". Cosi' all'agenzia DIRE Beatrice Covassi, capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea.
La proposta di Covassi parte dall'assunto che "l'Europa nelle scuole oggi non viene raccontata, o viene raccontata troppo poco. Se i giovani non sanno che cos'e' l'Europa e non si sentono cittadini europei, non esiste nessun futuro per l'Ue", ha spiegato ancora Covassi.
Come rappresentanza in Italia della Commissione europea, ha detto infine Covassi, "due anni fa abbiamo fatto una Convenzione con il ministero dell'Istruzione, proprio per far si' che ci siano piu' insegnanti e piattaforme che spieghino ai bambini ma anche agli studenti piu' grandi che cos'e' l'Europa, come funziona e che cosa significa essere cittadini europei. E' troppo presto per avere un bilancio del programma, ma restiamo convinti che questa sia la strada da seguire".
Covassi e' stata intervistata a margine della conferenza 'How can we govern Europe?', organizzata questo mese dalla testata 'Eunews' a Roma.
(Red/ Dire)