Migranti, le ong a Ue e Grecia: Non lasciateli al freddo su isole
Bloccati a Moira e Lesbo, lanciato l'hashtag #opentheislands
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 7 dic. - Una mobilitazione della societa' civile e delle organizzazioni umanitarie sta chiedendo in questi giorni all'Unione Europea e al governo greco di non lasciare intrappolati al freddo nelle isole greche di Moira e Lesbo i richiedenti asilo che non possono proseguire il loro viaggio a causa dell'accordo tra Ue e Turchia. L'hashtag su Twitter e' #opentheislands. Caritas Grecia ricorda oggi che "tra 16 giorni e' inverno ed e' gia' freddo. I richiedenti asilo sulle isole greche non meritano di soffrire un altro inverno nelle tende e in condizioni non sicure".
Anche Medici senza frontiere dice di aver aperto una clinica per rispondere ai bisogni medici di bambini sotto i 16 anni "intrappolati a Moria e Lesbo. Queste famiglie non dovrebbero stare qui, devono essere spostati in condizioni migliori sulla terraferma".
Msf chiede "dignita' e rispetto" per i migranti e rifugiati nelle isole greche: "Non vogliamo che le isole si trasformino in prigioni a cielo aperto". "Per il secondo inverno consecutivo - scrive la sezione internazionale di Msf - le autorita' stanno intrappolando migliaia di uomini, donne e bambini nelle isole greche, lasciandole sull'orlo di una emergenza umanitaria.
L'organizzazione per i diritti umani Human rights watch ricorda che mancano 16 giorni all'inverno e "i richiedenti asilo sono costretti a stare in condizioni di sovraffollamento, al di sotto degli standard previsti, a causa degli accordi tra Ue e Turchia". Lancia percio' un appello al primo ministro greco Tsipras e ai leader europei per "porre fine al confino indefinito".
Oxfam definisce invece la situazione "una questione di vita e di morte per i richiedenti asilo intrappolati sulle isole greche. Il governo deve aprire le isole e spostare migliaia di persone verso la sicurezza prima dell'inverno". Altre voci della societa' civile raccontano di persone costrette ad aspettare ore in fila per ricevere cibo e di disabili come Ali, 22 anni, in sedia a rotelle, che non possono avere accesso alla toilette.
(Red/ Dire)
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