Ue-Africa, Amnesty: Priorita' resta chiusura rotta mediterranea
'Rimpatri volontari, senza aiuto ai paesi, sono deportazione'
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 7 dic. - "Due settimane di tormenti sulle aste di schiavi in Libia sono state seguite da due giorni di annunci mirati a mantenere la finzione della preoccupazione umanitaria, lasciando intatto l'obiettivo primario dell'Europa - la chiusura della rotta del Mediterraneo centrale". Cosi' John Dalhuisen, direttore di Amnesty international per l'Europa, commenta l'annuncio dell'Unione europea, dell'Unione africana, delle Nazioni Unite e degli Stati membri di intraprendere azioni collettive e unilaterali per contribuire a facilitare l'evacuazione di migranti e rifugiati africani detenuti in Libia.
"La realta'- afferma- e' che centinaia di migliaia di rifugiati e migranti si sono trovati intrappolati in Libia ed esposti a orribili abusi a seguito della cooperazione intensa dell'Unione europea con le autorita' libiche". Secondo Amnesty "i piani che a gran maggioranza stabiliscono come prioritario il ritorno 'volontario' di persone, ora bloccate in Libia, nel loro Paese di origine senza un sistema efficace per valutare e soddisfare le esigenze di asilo o per offrire piu' posti di reinsediamento, finiranno per costituire un meccanismo per una deportazione di massa, coperto da una foglia di fico umanitaria".
(Red/ Dire)
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