(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 27 apr. - Fra due settimane la Francia decidera' chi sara' il suo nuovo Presidente della Repubblica. Al ballottaggio dopo le elezioni di domenica scorsa andranno Emmanuel Macron, candidato indipendente che ha raccolto il 23,75% dei voti, e la leader (dimissionaria) del Front National, Marine Le Pen, che ha ottenuto il 21,53%. -Nei loro programmi elettorali e nelle loro dichiarazioni pubbliche il tema del Service Civique, il Servizio civile francese, collegato con quello militare, torna in maniera molto diversa. E se il Presidente della Repubblica uscente, François Hollande, ne aveva fatto una bandiera del suo mandato, tanto da annunciare di volerlo rendere "universale e permettere a 70.000 giovani all'anno di svolgere una 'missione di servizio' invece dei 45.000 originariamente previsti", per i due candidati in corsa per l'Eliseo la questione sembra molto meno rilevante. Assente (almeno direttamente) nel programma presidenziale ufficiale della Le Pen, in quello di Macron sicita il "Service civique" nel paragrafo dedicato all'Educazione per "sostenere gli insegnanti, in particolare alle scuole elementari". "Esempi di associazioni come "leggere e fare leggere" o l'Associazione degli Studenti Fondazione per la citta' (AFEV) - si legge - hanno dimostrato l'importanza dell'uso di volontari per aiutare i bambini a imparare a leggere.
Incoraggeremo una grande mobilitazione intergenerazionale per il successo scolastico attraverso il coinvolgimento di volontari (tra cui studenti e pensionati) per sostenere gli studenti dopo le lezioni e sosterremo le associazioni dedicate". Nelle dichiarazioni piu' recenti la candidata del Front National ha invece citato il Servizio civile collegandolo al tema della sanita', ipotizzando "per gli studenti di medicina che lo desiderano, di creare servizio civile sanitario retribuito, su base volontaria". Ad ottobre scorso nel documento "In un mondo che cambia, ritrovare il senso della politica" la Conferenza episcopale francese (Cef) si era detta "preoccupata" per il futuro dei giovani, soprattutto per le loro "difficolta' ad entrare nel mercato del lavoro". "Il sistema attuale [del lavoro] comporta un'enorme frustrazione per molti giovani - scrivevano i Vescovi -. L'idea del servizio civile contribuisce a combattere questo sentimento, e tanti giovani fra i 16 e i 25 anni vi s'impegnano sempre piu' numerosi". Sul versante del servizio militare le posizioni dei due candidati presidenziali sembrano invece convergere.
Presentando a ridosso dell'attacco terroristico all'aeroporto di Orly a marzo scorso il suo progetto per la difesa, Macron aveva annunciato che, se eletto, introdurra' un "servizio nazionale" obbligatorio per un periodo di un mese per tutti i giovani. "Verra' introdotto un servizio di ferma breve, obbligatoria e universale, per giovani donne e uomini tra i 18 e i 21 anni", sotto la supervisione dell'esercito e della gendarmerie. La proposta sembra ricalcare quella avanzata nelle scorse elezioni presidenziali del 2012 proprio da Marine Le Pen, che ora propone un servizio militare sempre obbligatorio ma della durata di "minimo tre mesi". I costi di realizzazione di questo progetto sarebbero pero' elevati. I giornali francesi hanno calcolato che per circa 600.000 giovani la spesa annuale (alloggi, mezzi di trasporto, gestione ...) sarebbe "tra i due e i tre miliardi di euro". Per Macron questo servizio nazionale offrirebbe tra l'altro un potenziale "serbatoio aggiuntivo", della Guardia Nazionale, composto da riservisti destinati alla difesa del territorio nazionale. La proposta riprenderebbe in parte il servizio militare volontario (VMS), introdotto su scala ridotta dopo gli attentati in Francia del 2015, che offre a giovani in difficolta' un'esperienza militare di un mese seguiti da una parte di formazione professionale di diversi mesi.
Il servizio militare obbligatorio, della durata di un anno, era stato soppresso in Francia nel 1997 da Jacques Chirac. Dal 2010 esiste invece il Service civique su base volontaria che permette ai giovani francesi dai 16 ai 25 anni di svolgere "missioni" di interesse generale della durata variabile da sei a dodici mesi, con un compenso poco inferiore ai 600 € al mese, in associazioni, comunita' o servizi pubblici. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, nel 2015 sono stati 53.000 i giovani impegnati nel Service civique, con un budget complessivo di 234 milioni di euro. Nel 2016 il fondo era stato aumentato a 300 milioni di euro, per incrementare ulteriormente il numero di giovani volontari.
(www.redattoresociale.it) (Red/ Dire)