(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Milano, 27 apr. - La Thailandia si presenta al business lombardo, italiano e internazionale e lo fa scegliendo Milano. Al Palazzo Giureconsulti, su iniziativa della Promos, azienda della Camera di commercio di Milano per lo scenario internazionale, l'ambasciatore thailandese Tana Weskosith ha illustrato ai rappresentanti delle varie aziende presenti le opportunita' secondo cui in Italia si puo' e si deve pensare ad investire nel paese asiatico.
D'altronde, come spiega il direttore del Thailand board of investment office, Choowong Tangkoonsombati, intervenuto a margine della conferenza, "quello che il governo thailandese vuole fare e' sposare una Green economy e agevolare chiunque voglia sviluppare una produzione che possa essere sostenibile". Sostenibilita' ma anche incentivi fiscali e nessuna limitazione per esportazioni e importazioni, per un paese in forte crescita. Si pensi che la Thailanda, come dice Weskosith in apertura, e' il terzo mercato asiatico dopo Cina e India e ha un Pil in forte crescita: dallo 0,8% del 2014 si e' infatti passati al 2,8% del 2015 fino ad arrivare al 3,2% registrato lo scorso anno.
"Si stima- dice l'ambasciatore- che per il 2017 il governo possa arrivare a portare il prodotto interno lordo fino al 4%". Un paese con lo 0,97% di disoccupazione, con il tasso d'interesse al 1,5% e un'infrazione allo 0,2%. Oltretutto, la Thailandia gode di una pressione fiscale molto bassa, pari al 20%, secondo solo a Singapore (17%), con la possibilita' di ulteriori ribassi grazie a incentivi fiscali prodotti da zone economiche speciali dislocate soprattutto ai confini con gli altri paesi.
"Recentemente, Bloomberg ha definito la Thailandia l'economia piu' felice del mondo", dichiara Weskosith, dipingendo l'affresco di un paese, quello del sud-est asiatico, molto attrattivo ed estremamente disponibile a collaborare con le aziende occidentali e italiane in particolare, per portare il progetto del 4.0, a cui la Thailandia si sta affacciando. "Queste sono le direttive seguite da tutte le nazioni asiatiche", racconta Tangkoonsombati, e "oggi sono state invitate la Ducati e la Epta che hanno voluto portare la propria testimonianza per spiegare la scelta che hanno fatto, ossia iniziare una produzione in Thailandia per affrontare non solo il mercato locale ma quello di tutta l'Asia".
Tra i relatori presenti a Milano per presentare le opportunita' di investimento per le aziende italiane in Thailandia, anche rappresentanti di due aziende italiane che hanno gia' da tempo investito, intervenute per raccontare i vantaggi di operare in un paese che consente di affacciarsi a un mercato, quello asiatico, in forte crescita: "La Thailandia e' un paese che si colloca in una base logistica eccezionale, ossia in mezzo al l'Asia" racconta alla DIRE Andrea Marcon, console onorario thailandese e rappresentante del governo asiatico in Triveneto. "Se noi volessimo considerare l'Asia includendo India e Pakistan- continua Marcon- la Thailandia e' in centro. È inoltre un paese che non e' mai stato colonizzato ed e' sempre rimasto libero, il defunto re Bhumibol Adulyadej ha lavorato notte e giorno per il suo popolo e ora il governo vuole dare continuita' alla sua opera e ai suoi insegnamenti".
Per quanto riguarda i rapporti con la Lombardia, quello thailandese e' un business che vale circa un miliardo di euro in un anno di interscambio, con un aumento del +20% tra il 2015 e il 2016. Tra i settori che pesano di piu' in Lombardia negli scambi con la Thailandia troviamo i prodotti delle attivita' manifatturiere (550 milioni di import e 438 milioni di export) e i prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (12 milioni di import). Queste cifre sono frutto di un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat negli anni 2016 e 2015.
(Red/ Dire)