Al ballottaggio un cristiano e un musulmano: test per la laicita'
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 20 apr. - Giacarta col fiato sospeso in attesa dei risultati del secondo turno delle elezioni del suo governatore, un test fondamentale sia per il pluralismo religioso e la laicita' dello stato - nel principale paese al mondo a maggioranza islamica - sia per conoscere un potenziale candidato per le presidenziali del 2018.
Il ballottaggio e' infatti tra l'ex governatore Basuki Tjahaja Purnama, cristiano, e l'ex ministro dell'Istruzione Anies Baswedan, musulmano. Al primo turno di meta' febbraio si sono 'rincorsi' rispettivamente col 43,08& e il 40,14%, come ricorda il 'Guardian'.
Il governatore uscente, noto anche col soprannome di Ahok, e' il primo cristiano - nonche' appartenente alla minoranza etnica cinese - ad essersi aggiudicato questa carica. Nel suo precedente mandato ha peraltro riscosso il favore di ampi strati della popolazione, che gli hanno riconosciuto la sua strenua lotta alla corruzione, molto diffusa nella pubblica amministrazione, e la ferma volonta' di riorganizzare i servizi in una citta' che accoglie circa 10 milioni di persone.
Tuttavia, lo scorso anno le opposizioni islamiche piu' integraliste lo hanno accusato di blasfemia - per alcune maldestre frasi pronunciate su un versetto del Corano - portandolo davanti ai giudici. Lo scandalo ha causato sollevazioni di piazza, seguite anche da episodi di violenza, che hanno riportato con forza nel paese - per il 90% a maggioranza islamica - il tema dell'islam politico di stampo fondamentalista.
L'esito di questo ballottaggio - in cui votano 7,2 milioni di aventi diritto - sara' anche una chiara risposta a una nuova frangia dell'islam politico, che in Indonesia sta abbracciando una linea particolarmente dura. Non ultimo, il posto di governatore dell'ultra moderna capitale indonesiana solitamente serve anche da trampolino di lancio verso la poltrona presidenziale, le cui elezioni sono previste per l'anno prossimo.
(Red/ Dire)