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Abruzzo, a Chieti dosi di vaccino per ultra 80enni non bastano

Dg Schael: "Per 18 comuni ci vorrà un mese. Montazzoli presto zona rossa"

Pubblicato:10-03-2021 15:46
Ultimo aggiornamento:10-03-2021 15:48

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CHIETI – Difficile la vaccinazione per gli over 80 nella provincia di Chieti: le dosi di Pfizer e Moderna sono assolutamente insufficienti a soddisfare le esigenze di un territorio assai vasto, dove al momento le dosi sono state somministrate a 5.300 anziani, a fronte dei 20.215 che ne hanno fatto richiesta attraverso la piattaforma regionale. È quanto emerge dal punto fatto dalla Asl2 sullo stato dell’arte della prima fase della campagna riservata al personale sanitario, agli operatori e ospiti degli istituti per anziani e agli over 80, ai quali è stato aggiunto il mondo della scuola alla luce delle indicazioni della Regione al fine della ripresa delle lezioni in sicurezza.

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Rispetto a questi ultimi la campagna è a buon punto, perché finora ne sono stati vaccinati 3.200, pari alla metà della popolazione target, con una copertura massiccia dei comuni zona rossa. Complessivamente le persone vaccinate nella provincia sono state 30mila, di cui 8.500 anche con la seconda dose. “Siamo in una situazione nella quale con il poco che abbiamo a disposizione dobbiamo cercare di agire al meglio facendo delle scelte- dichiara in una nota il direttore generale della Asl Thomas Schael-. Darsi una logica operativa è necessario in una vaccinazione di massa che non ha precedenti nella storia, soprattutto se c’è una sproporzione tra le richiesta e i mezzi a disposizione per soddisfarla. Nell’ambito del Tavolo permanente istituito dal Prefetto Armando Forgione abbiamo convenuto di dare priorità ai residenti dei Comuni in zona rossa e in quelli con un indice di prevalenza superiore a 1, in tutto 18, con una popolazione pari alla metà dell’intera Provincia”.

Sono 9.542 in questi territori gli anziani in attesa del vaccino– sottolinea ancora-. Alla luce del quantitativo limitato di dosi che riceviamo ogni settimana, comprensivo di AstraZeneca, che com’è noto è stato autorizzato solo ieri per tutte le categorie, non impiegheremo meno di un mese a vaccinare gli anziani di questi 18 Comuni. Siamo pienamente consapevoli delle aspettative legittime degli over 80 residenti negli altri paesi, soprattutto delle aree interne, che hanno pari diritti e pari dignità, ma con il poco che abbiamo a disposizione – conclude – siamo costretti a scegliere di immunizzare, prima di tutto le comunità dove è più alta la circolazione del virus”.

Avranno quindi priorità Lanciano, Chieti, San Giovanni Teatino, Francavilla, Ripa Teatina, Bucchianico, Miglianico, Torrevecchia e Ortona, tutti in zona rossa, seguiti da Roccamontepiano, Altino, Frisa, Montazzoli, Orsogna, Torino di Sangro, Castelfrentano, Casalincontrada e Mozzagrogna. Intanto sempre nel corso della riunione in Prefettura si sono proposti per ospitare lo screening di massa il 27 e 28 marzo Santa Maria Imbaro, Roccamontepiano e Casalincontrada, mentre Castelfrentano il prossimo week end, insieme a Guardiagrele. La situazione epidemiologica dei Comuni, riferisce la Asl, viene monitorata costantemente, e venerdì sarà portata all’attenzione dell’Unità di crisi presso la presidenza della Giunta regionale ai fini di una possibile rivalutazione sulle misure restrittive adottate o da adottare. Quasi scontato l’ingresso in zona rossa di Montazzoli, dove i contagiati sono arrivati a 30, identificati con tornate di tamponi molecolari eseguiti sul posto da un’èquipe del 118.

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