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Il no di Bersani a Renzi: “Il Pd cambi le sue politiche”

L'apertura a sinistra di Matteo Renzi non e' sincera, dice Bersani a colloquio con la DIRE

Pubblicato:31-10-2017 14:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:50

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pier luigi bersaniROMA – L’apertura a sinistra di Matteo Renzi non e’ sincera. Pier Luigi Bersani non vede nelle parole di Matteo Renzi un presupposto per costruire l’alleanza del centrosinistra col Pd.

“Chi ha voluto questa legge elettorale si assuma le sue responsabilita’”, dice Bersani conversando con la DIRE alla Camera.

Il rosatellum, spiega Bersani, “e’ congegnato in modo da non consentire agli elettori di produrre un governo. E quindi anche il tema di questo cosiddetto voto utile non si capisce cosa voglia dire. Un voto utile a che? Tutti hanno fatto i conti di tutte le possibili ipotesi, e un voto in piu’ o in meno, non risolve la governabilita’. Mi pare conclamato. E quindi anche il tema del voto utile e’ un tema assolutamente fuori contesto”.


Quanto alla legge elettorale, spiega Bersani, il rosatellum “non e’ un meccanismo maggioritario di coalizione. Lo abbiamo detto mille volte. Si fosse fatta un’altra legge, un simil Mattarellum, ci sarebbe stata la possibilita’ di vedere, di fare accordi, o avere simboli comuni. Cosi’, invece, non c’e’ questa possibilita’. Dall’altro lato, questa legge e’ un proporzionale abnorme perche’ fa dei finti collegi che alludono a un meccanismo maggioritario che non c’e’. Quindi questa legge e’ un ibrido mai visto al mondo. Avevamo chiesto il voto disgiunto, di togliere i nominati. Adesso si spargono ipotesi di convergenze che possono alludere solo a delle liste civetta, a delle liste a perdere. Siamo arrivati a un tornante- osserva l’ex segretario del Pd- dove chi si e’ assunta la responsabilita’ di queste scelte dovra’ prendersele fino in fondo”. Per questo motivo, dice Pier Luigi Bersani, l’apertura a sinistra di Renzi non e’ sincera. “Il giorno dopo che uno congegna una legge cosi’, e dice che si appresta a rivendicare tutto il buono che si e’ fatto, si fa fatica a immaginare una sincerita’. Siamo mi pare ad approcci tattici che perdono di vista la sostanza“. Per il fondatore di Articolo1-Mdp “la sostanza e’ che c’e’ il disamore radicale di un pezzo grande dell’elettorato di centrosinistra. E immaginare che questo possa essere assorbito senza il cambiamento delle politiche e’ una illusione”.

IL JOBS ACT

A proposito della legge sul lavoro, Bersani non crede che ci sara’ un ‘pentimento’ di Renzi. Anche se, spiega, sarebbe un segnale di riflessione. Mdp e Sinistra Italiana hanno presentato alla Camera una proposta di legge che corregge il jobs act e reintroduce l’articolo 18. Il 20 novembre verra’ calendarizzata. E se il Pd la sostenesse? “Sarebbe certamente un segno di riflessione- risponde Bersani- Non chiediamo mica la luna. Abbiamo messo 23 miliardi sul jobs act per chiedergli di togliere la precarieta’, questo era l’obiettivo. Siamo, invece, al record storico di precarieta’. Mi parrebbe abbastanza singolare che chi e’ onesto intellettualmente non riflettesse su questo esito. Ma se mi si chiede se ci spero, dico ‘no’. Pero’, vediamo”.

di Alfonso Raimo

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