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Prostituzione in strada, a Rimini 300 multe in dieci mesi

Circa un centinaio le donne identificate

Pubblicato:31-10-2016 14:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:14

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ProstituteRIMINI – La prostituzione in strada continua a essere molto diffusa a Rimini. Dall’inizio dell’anno infatti la Polizia municipale ha elevato circa 300 sanzioni durante i controlli costante delle vie più interessate.

Circa un centinaio le donne identificate, di diversa nazionalità con tante originarie dell’Est Europa, rumene, ungheresi, bulgare, ucraine, albanesi, ma anche nigeriane e cinesi. Non mancano i transessuali, peruviani e brasiliani, presenti in particolare nella zona sud. Tra le identificate anche due ragazze italiane.

Analizzando i dati in possesso della Polizia municipale ci si rende conto che l'”antica arte” è praticata sia a nord sia a sud del territorio e si concentra in alcune zone ormai note. Delle circa 300 sanzioni emesse da inizio anno al 26 ottobre scorso, 289 sono state elevate per il mancato rispetto dell’ordinanza sindacale contingibile e urgente, valida dall’1 giugno al 15 ottobre, che prevede un pagamento di 400 euro.


Dieci invece i clienti e cinque le prostitute sanzionate rispettivamente per 1.000 e 200 euro per la violazione dell’articolo 32 del Regolamento di Polizia urbana, che punisce chi va alla ricerca di prestazioni sessuali a pagamento in auto e chi esercita in strada con abiti indecorosi o indecenti, o ancora mostrando nudità.

Proprio su questo aspetto “ci concentreremo”, annuncia l’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad. Di recente infatti la Cassazione ha ribadito la legittimità del decreto legge con il quale si è depenalizzato il reato base di “atti osceni in pubblico”, che appunto non è più considerato reato, ma prevede l’applicazione di sanzioni amministrative salate, dai 5.000 ai 30.000 euro.

“Visti i pochi e spuntati strumenti che gli enti locali hanno a disposizione per mettere un freno a un fenomeno che crea allarme nei cittadini, è intenzione dell’amministrazione perseguire anche questa strada”, conferma l’assessore. La multa rappresenta infatti “l’unico strumento” a disposizione degli Enti locali, costretti a “muoversi a colpi di misure straordinarie e talvolta forzate, che portano risultati grazie al lavoro e all’impegno degli uomini e delle donne della Polizia municipale e della sempre più stretta ed efficace sinergia con le Forze dell’ordine”.

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