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Dopo Rockin’1000 i Foo Fighters annunciano: ci vediamo a cesena

Con ogni probabilità i Foo Fighters suoneranno

Pubblicato:31-07-2015 12:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:28

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Foo fighters cesenaCon ogni probabilità i Foo Fighters suoneranno a Cesena. Ancora non si sa quando ne’ con quale formula, ma l’appello lanciato domenica scorsa dalla Romagna con Rockin’1000 è stato raccolto. È la stessa band di Dave Grohl a rispondere sui social network, in due momenti diversi. “Che bello, Cesena”, è il primo messaggio di apprezzamento, messo on line ieri dalla band, dopo poche ore dal lancio del video ufficiale della performance, che ha visto mille musicisti al Parco ippodromo di Cesena suonare tutti insieme ‘Learn to fly’. E poi, il nuovo post di questa mattina. “Ci vediamo presto, Cesena” firmato “Davide”, ovvero il leader della band Dave Grohl.

Dunque, l’impresa è riuscita sotto tutti i punti di vista. Dopo un anno di lavoro, l’ideatore dell’evento Fabio Zaffagnini vede realizzarsi il sogno: dopo aver raccolto oltre 40.000 euro di crowdfunding, sono stati arruolati i mille musicisti che sono riusciti a suonare la canzone tutti insieme e a tempo. Il video in poche ore ha fatto il giro del mondo, sui social e anche sui siti di informazione, incassando centinaia di migliaia di like, visualizzazioni e condivisioni. Insomma, come si dice in gergo, è diventato virale. Tanto che i Foo Fighters non hanno potuto far finta di niente e hanno risposto all’appello.

Ecco il video dell’evento.


Ecco invece la cronaca del giorno del concerto

Solo la grande passione dei rockers poteva far compiere questo “miracolo”. I ragazzi di Rockin’1000 ce l’hanno fatta. Il maxi-evento organizzato domenica 26 luglio, al parco Ippodromo di Cesena per convincere i Foo Fighters a fare un concerto in Romagna ha funzionato. Non è stato solo un successo di pubblico (almeno 5.000 i presenti). I mille musicisti sono riusciti, a dire il vero senza neanche troppi sforzi, a suonare tutti insieme “Learn to fly”, facendo buona musica e non caos. Roba da Guinness dei primati e “da pelle d’oca”, come ripetono gli organizzatori per tutto il pomeriggio. “Ho già pianto due volte oggi”, ammette Fabio Zaffagnini, ideatore dell’evento, quando poco prima delle 20 terminano le registrazioni del live e si prepara al video-appello finale per i Foo Fighters. “L’Italia è un Paese dove è difficile realizzare i sogni- dice Zaffagnini nel messaggio alla band di Dave Grohl- ma è anche un Paese con tanta creatività e tanta passione”. In effetti, come si direbbe nello sport, è stata una prestazione di grande cuore.
Che la giornata avrebbe preso la piega giusta si è capito intorno alle 14. Dopo una mattinata passata ognuno a sistemare il proprio strumento (e a scadarsi suonando per conto proprio), sono cominciate le prove vere e proprie. Primi all’appello, i batteristi. E l’entusiasmo dei mille è subito schizzato, quando si è visto che i primi colpi di bacchetta erano sincronizzati tra loro e a tempo con la canzone. Dopo, è stato tutto in discesa. Fino alle 18 la canzone è stata provata e riprovata, con lunghe pause per riposarsi dal caldo. Poi, sono stati ripetuti sei ciak per il video ufficiale della performance (per le registrazioni è stato usato anche un drone), che sarà pubblicato su internet entro 48 ore. Dall’alto dei suoi cinque metri di palco, il maestro Marco Sabiu ha diretto con fermezza e partecipazione i mille rockers, aiutato da una sorta di metronomo luminoso (quattro luci rosse e verdi montate sulla sua impalcatura, che scandivano il tempo) e dal “click” in cuffia per una buona metà dei musicisti. “Mi ha chiamato Fabio a marzo- spiega Sabiu in una pausa caffè, nel pomeriggio- mi è sembrata subito una bella storia, incredibile. Mi ha convinto in un attimo. Come fai a dire di no a una cosa simile? Puoi solo lanciarti e vedere come va a finire”. Prima di cominciare, il maestro ha fatto fare un giuramento ai mille: di fare “solo le note necessarie”, di non suonare nelle pause e di “andare sempre a tempo”.
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La platea dei musicisti era molto eterogenea: c’erano professionisti e dilettanti, alcuni 60enni e anche qualche bambino. I più giovani sono Simone e Riccardo, entrambi di 10 anni: il primo batterista, il secondo bassista, accompagnati dai loro papà. Ma c’erano anche intere famiglie, come la coppia di genitori, entrambi musicisti, con neonato e nonni al seguito. Sono gli stessi che hanno vinto i due biglietti (sorteggiati tra chi ha dato un contributo all’evento) per il concerto dei Foo Fighters a Bologna il prossimo 13 novembre. Nel parco si poi è aggirato per tutto il giorno anche il sosia di Dave Grohl (alias Nicola da Verona), che non si è mai negato per le foto e quattro chiacchiere coi “fan”.
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A conti fatti, hanno partecipato per la precisione 985 musicisti. Un record comunque. “Chi ha tirato il pacco non sa cosa si è perso- dice Zaffagnini al microfono, alla fine delle registrazioni, rivolgendosi ai mille- avete fatto una roba incredibile. Voi dite grazie a me, ma io dico grazie a voi. Se ieri maledicevo quando ho avuto questa idea folle, oggi mi avete ripagato di tutto. Credevo che avrei sentito del rumore tutto il giorno e invece abbiamo fatto musica: abbiamo fatto rock”. In altre parole, “abbiamo fatto un miracolo”.

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