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Ssn e fondi integrati, da Sant’Anna Pisa quattro strategie per gestione sinergica

Oggi la presentazione da parte dei ricercatori del Laboratorio Management e sanità dell'Istituto di Management della Scuola Superiore

Pubblicato:31-05-2018 14:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:57
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ROMA – Quattro possibili strategie per una collaborazione sinergica tra sistema sanitario pubblico e fondi integrati. Sono state presentate a Roma, durante un convegno dedicato, dai ricercatori del Laboratorio Management e Sanità dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Lo studio è stato elaborato tenendo conto sia dell’opinione dei diversi portatori di interesse, sia dei cittadini italiani.

“Dato il quadro normativo attuale- ha detto la professoressa Sabina Nuti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa all’agenzia Dire- abbiamo voluto esplorare la situazione attraverso interviste semistrutturate degli opinion leader su questo tema e attraverso un’indagine svolta tra la popolazione per capirne le preferenze”. Queste le 4 ‘ipotesi’ presentate: Integrazione operativa; integrazione infrastrutturale; integrazione sostitutiva; integrazione della mission.

La prima, quella ‘operativa‘, prevede una “distinzione esplicita delle prestazioni oggetto di finanziamento da parte dei due canali” e una “definizione di strumenti gestionali che favoriscano la conoscenza e le connessioni tra i due setting (percorsi di prenotazione integrati, protocolli di migrazione tra i due sotto-sistemi, upgrade e passaggio a tutele superiori).


Quindi, un’offerta del fondo sanitario integrato a supporto del case management: una serie di pacchetti di servizi a supporto del coordinamento del percorso di cura nei suoi aspetti organizzativi. Per quel che riguarda l’integrazione sostitutiva, i promotori dello studio hanno portato come esempio quello di ‘Babylon health‘, l’app fondata nel 2013 da Ali Parsa, che, grazie ai rilevanti investimenti in intelligenza artificiale propone un nuovo modo di rispondere ai bisogni di pazienti che sono tendenzialmente sani e che hanno episodici problemi di salute.

Infine, l’integrazione della mission, ossia una “collaborazione istituzionale per il rafforzamento delle strategie di miglioramento della qualità delle cure e del merito dei professionisti”.

 

Nello specifico, gli scenari proposti dalla Scuola superiore Sant’Anna mirano a valorizzare le strutture sanitarie virtuose attraverso una maggiore promozione agli occhi della popolazione, evitando di segnalare agli utenti prestazioni inappropriate che determinano sprechi di risorse. “Queste strategie- spiega ancora la professoressa Nuti- hanno come obiettivo quello di individuare modalità per creare più valore per la popolazione con risorse che pubblico e privato possono mettere in campo per migliorare la qualità dei servizi per i cittadini“.

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