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Latina, Aiop Lazio: “Le case di riposo fuorilegge vanno chiuse”

E’ necessario prevenire con controlli accurati delle strutture al momento della richiesta delle autorizzazioni e nel corso dell’attività

Pubblicato:31-05-2018 10:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:57
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ROMA –  “Le case di riposo lager vanno chiuse oggi, non domani. Il problema non si può ripresentare solo quando tornano alla ribalta della cronaca vicende drammatiche come quella che si è verificata a Latina, dove una donna anziana veniva picchiata e insultata. Fatti simili, in una Paese civile come il nostro non dovrebbero mai accadere. E’ necessario prevenire con controlli accurati delle strutture al momento della richiesta delle autorizzazioni e nel corso dell’attività”. Lo afferma la presidente dell’Aiop Lazio (Associazione Ospedalità Privata), Jessica Veronica Faroni.
“La Regione Lazio e le autorità competenti che in più occasioni hanno assicurato il loro impegno, devono fare chiarezza e agire con fermezza sui centri abusivi. Il presidente Zingaretti aveva promesso una legge che indicasse norme chiare per le case di riposo. E’ il momento che dalle parole si arrivi ai fatti, non si può più aspettare”, afferma la Faroni. “Le case di riposo lager, spesso erroneamente indicate dai titoli dei giornali come cliniche, sono in realtà comunità alloggio e case famiglia che sfuggono al controllo, alle leggi, spesso non molto chiare, a regolamenti che stabiliscono chi dovrebbe essere ricoverato in base alle condizioni fisiche e quale personale dovrebbe essere presente”, aggiunge. “Oramai da tempo la mia associazione si batte per fare chiarezza sulla differenza tra case di riposo e RSA, Residenze Sanitarie Assistenziali, che a differenza delle prime sono delle vere e proprie cliniche dove gli anziani malati vengono ricoverati anche per lunghi periodi e assistiti per la patologia che presentano”, conclude la presidente Aiop Lazio.

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