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Manovra, Mdp non vota fiducia e annuncia: “Si cambi sui voucher o non votiamo neanche al Senato”

Francesco Laforgia annuncia il 'no' di Mdp, minacciandolo anche al Senato

Pubblicato:31-05-2017 16:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:17

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ROMA – “Se non rinsaviscono e non cambiano il testo nella parte sui voucher, non parteciperemo al voto di fiducia nemmeno al Senato“. Lo dice il capogruppo di Mdp alla Camera Francesco Laforgia, interpellato dalla Dire. Oggi, intanto, il capogruppo di Mdp aveva spiegato così le ragioni per cui non hanno intenzione di votare la fiducia sul decreto manovra: “Non saremo dentro questo passaggio” perché “non vogliamo essere corresponsabili. Noi abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità e continueremo a farlo” e “dovete invece guardare a chi ha tirato dritto in barba ad un referendum” ha detto Laforgia al momento delle dichiarazioni di voto.

Laforgia, a proposito della reintroduzione dei voucher, ha parlato di “vulnus”, “strappo” con l’approvazione dell’emendamento del relatore che ha reintrodotto uno strumento per regolare il lavoro occasionale “uscito dalla porta e rientrato dalla finestra” e ha aggiunto di sperare in un correzione al Senato e, ha detto, “spero” che se questa correzione arriverà “non avvenga per ricucire il rapporto con noi ma per riannodare il filo che avete spezzato con il Paese”.

M5S: E’ CARROZZONE INDECENTE, NO A FIDUCIA

“Doveva essere soltanto il gesto di ossequio di un governo inginocchiato di fronte all’austerity Ue, invece la manovra di correzione dei conti si è trasformata nel solito carrozzone che imbarca marchette e omaggi, persino raddoppiati, agli amici della casta. Non possiamo, dunque, che votare no alla fiducia”. Lo dicono i deputati del MoVimento 5 Stelle. “Gli enti locali rimangono sostanzialmente a bocca asciutta- insistono i portavoce Cinquestelle-. Stessa cosa si può dire dei familiari delle vittime di stragi e terrorismo, mentre il teatro Eliseo dell’‘amicone’ Luca Barbareschi si becca otto milioni in due anni”. “E’ stato definanziato il trasporto pubblico locale, seppur vada accolta con favore la stabilizzazione del fondo che viene svincolato dal gettito delle accise. Mentre la manovra è stata sfruttata anche per tentare surrettiziamente di risolvere i pasticci del ministro Franceschini con le nomine dei direttori dei musei. Avevano poi provato persino a regalare un bel po’ di soldi a Federconsorzi per ricambiare il favore di Coldiretti che si era schierata apertamente accanto a Renzi nel referendum del 4 dicembre. Ma la nostra sorveglianza ha scongiurato quest’ulteriore sconcezza”, spiegano gli eletti del MoVimento.


“L’elenco delle nefandezze potrebbe continuare, ma ci fermiamo per carità di patria. In ogni caso, è la filosofia di fondo di questa manovra che non ci piace, scritta solo per mettere una toppa a un errore di programmazione delle risorse e al buco dello 0,2% sul deficit generato anche per finanziare le marchette pre-referendum . È un decreto tutto basato su un recupero di evasione solo presuntivo (che tra l’altro dovrebbe tappare nuovi buchi come quello della deludente voluntary bis) ed è l’ennesimo capitolo di una politica economica che non fa altro che avvitarci nel circolo vizioso tra tagli alla spesa e maggiore burocrazia”, concludono i portavoce del MoVimento 5 Stelle.

BINETTI: UDC NON DARA’ LA FIDUCIA AL GOVERNO

“L’Udc oggi si asterra e non votera’ la fiducia ed e’ la prima volta. Siamo stanchi di fiducie, di scorciatoie”. Lo dice la deputata Paola Binetti (Udc).

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