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“Vicini da 70 anni”, accordo siglato tra i Musei Vaticani e l’Iscr FOTO e VIDEO

ROMA  - Una collaborazione che risale

Pubblicato:31-05-2016 15:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:48

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San Pietro

ROMA  – Una collaborazione che risale al 1943, andata avanti per più di 70 anni e sancita oggi con la firma di una convenzione che mette nero su bianco la “consolidata amicizia” tra l’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro (Iscr) e i Musei Vaticani.

Le due istituzioni, che nel tempo hanno portato avanti progetti comuni, scambi di competenze e trasferimento reciproco di know how, si impegnano così a rafforzare il legame e condividere gli obiettivi in campo operativo, scientifico e anche della formazione.



E’ come quelle coppie che hanno convissuto tanti anni e poi, a un certo punto, decidono di legittimare il rapporto. Ratificare questo accordo mi rende molto felice, è un grande orgoglio per l’Istituto”, ha detto il direttore Iscr, Gisella Capponi, prima di firmare la convenzione insieme ad Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. “I nostri laboratori hanno sempre cooperato con l’Istituto- ha detto Paolucci- Basti pensare al restauro della Cappella Sistina di Gianluigi Colalucci, uno dei primi allievi del San Michele”. E tra gli esempi più recenti di collaborazione, due interventi in corso nei laboratori dell’Iscr, dove oggi è stata siglata la convenzione: il restauro delle preziose sculture policrome provenienti da Orte e la tavola di San Bartolomeo, proveniente da Palazzo Pitti.

Era il 1943 quando Cesare Brandi, direttore dell’allora Istituto Centrale del Restauro, riuscì a salvare dalla guerra le attrezzature con l’aiuto della Santa Sede, che le ospitò all’interno delle Mura Leonine. Da allora, Iscr e Musei Vaticani hanno lavorato insieme a più riprese, dalla sala delle Cariatidi, a Milano, allo studio delle pitture di una residenza in Giordania. Grazie alla firma della convenzione, gli allievi e i diplomati della Scuola di Alta formazione del San Michele potranno frequentare gli stage organizzati dai Musei Vaticani e fare un’esperienza di lavoro all’interno dei cantieri aperti, mentre l’Iscr metterà a disposizione degli operatori dei Musei Vaticani corsi di specializzazione. “I Musei Vaticani per i nostri laureati rappresentano uno straordinario bacino di lavoro- ha detto il direttore della Scuola Iscr, Donatella Cavezzali, presente alla firma della convenzione- Hanno una estrema sensibilità verso i nostri giovani laureati. Speriamo che da oggi la collaborazione sia sempre più viva”. Non solo formazione, anche la manutenzione e la conservazione preventiva saranno al centro della collaborazione. “Sono campi su cui l’Istituto ha sempre lavorato- ha detto Capponi- e sicuramente le collezioni adesso potranno avvalersi di interventi mirati che rallentino la necessità di operazioni di restauro”. Come per i marmi provenienti dal Museo di Arte sacra di Orte, su cui un’equipe di restauratori, archeologi, chimici e geologi sta lavorando per ricostruirne la storia, analizzare le diverse policromie e dorature e stabilire l’assetto originario. Dai Musei Vaticani arriva invece il laser a impulso variabile (già testato dal Gabinetto scientifico) che adesso i restauratori del San Michele stanno applicando per rimuovere i depositi calcarei dalla bellissima Tavola di San Bartolomeo, visitata oggi anche da Paolucci. Nell’ottica della convenzione, i risultati ottenuti attraverso l’azione del laser verranno condivisi tra i tecnici Iscr e dei Musei Vaticani.

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