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Economia, +10% esportazioni del settore mobile

BARI - L’export del settore del mobile riprende a crescere dopo

Pubblicato:31-03-2016 17:21
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:29

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consiglio_regionale13 PUGLIABARI – L’export del settore del mobile riprende a crescere dopo una lunghissima crisi. Con un valore delle esportazioni 2015 in aumento del 10,1 per cento rispetto al 2014, supera il dato nazionale (la cui crescita si ferma a 6,5%) e quello delle principali regioni italiane dove si concentrano i più importanti poli produttivi, come le Marche (+9,4%), la Lombardia (+8,5%) e il Veneto (+5,6%).In termini assoluti si tratta di oltre 391 milioni di euro, in pratica il 4,2% dell’intero risultato esportativo settoriale nazionale.
È quanto è emerso oggi nel corso della giornata di presentazione della mappatura del settore legno-arredo in Puglia voluta dalla Regione Puglia e realizzata in collaborazione con FederelgnoArredo, la principale associazione di categoria. L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto sugli scenari di sviluppo del settore e sulle prossime iniziative regionali.
Al Salone del Mobile in programma ad aprile a Milano, parteciperemo con una modalità diversa rispetto agli altri anni”, ha annunciato l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “Parteciperemo attraverso un patto che fa evolvere il nostro rapporto con Federlegno Arredo iniziato nel 2013. Occorre un cambio di passo perché questo è un settore strategico. Il made in Italy è un valore sul quale occorre continuare ad investire. Il nostro indirizzo politico è quello di soddisfare quattro bisogni delle imprese. Il primo è una formazione di livello superiore che potenzi la produttività e la competitività. L’idea è quella di costituire un Its, istituto per supertecnici come quello che esiste a Bari per la meccatronica. Il secondo è l’innovazione che può aiutarci a strutturarci meglio rispetto alla crisi. Il terzo bisogno è l’internazionalizzazione grazie alla quale possiamo costruire percorsi meglio organizzati in cui, accanto al lavoro di conoscenza di nuovi mercati, ci siano filiere di imprese. Il quarto è l’organizzazione che serve a competere ma anche a fare attrazione degli investimenti e dunque a far conoscere i punti di forza del nostro territorio. Per fare tutto ciò chiediamo a Federlegno un accompagnamento concreto che ci garantisca quel cambio di passo fondamentale ad affrontare le sfide del mercato. Se avanza il sistema delle imprese ne trae giovamento l’immagine dell’intera Puglia nel mondo con effetti positivi anche sul turismo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Giovanni De Ponti, direttore generale di Federlegno Arredo: “Adesso è il momento del cambiamento, è questo il tempo per il cambio di passo ”, ha sottolineato . “La presentazione di questo lavoro oggi rappresenta un passaggio di grande importanza nel percorso di collaborazione avviato nel 2013 con Regione Puglia. Siamo molto grati alla Regione per aver condiviso e valorizzato il know how della nostra federazione e aver creduto fin dall’inizio nella possibilità di un percorso nuovo che ci permetta di rilanciare un tessuto produttivo di grande qualità come quello del mobile pugliese”.
Per l’amministratore unico di Puglia Sviluppo Spa, Sabino Persichella, “la Puglia ha fatto una scelta coraggiosa, chiamare uno specialista come Federlegno Arredo per agire meglio sulle criticità. E uno degli elementi di debolezza è rappresentato da una scarsa conoscenza da parte delle imprese anche degli strumenti agevolativi regionali. Nella passata programmazione ci sono stati investimenti per 60 milioni di euro. L’auspicio è che nella prossima programmazione siano molti di più”.
La mappatura del settore è stata poi presentata dalla coordinatrice del centro Studi di Federlegno Arredo Stefania Borghetti. La “Mappatura del settore legno-arredo in Puglia”- costituisce la prima tappa di un percorso avviato nel 2013 che ha visto coinvolte la Regione Puglia e FederlegnoArredo in un progetto che mira a promuovere la riqualificazione del settore del legno-arredo pugliese, attraverso un’evoluzione della produzione verso il “Sistema Casa” e offrendo alle imprese gli strumenti adeguati per migliorare la loro competitività verso il mercato.
A partire dal mese di Aprile 2015 Federlegno Arredo Eventi ha realizzato, in collaborazione con il Politecnico di Bari e il Politecnico di Milano, una mappatura dei bisogni attraverso due momenti di incontro con le imprese locali (focus group) prima a Bari e poi a Lecce per analizzare le necessità specifiche e le caratteristiche dell’approccio al business e per individuare possibili iniziative di supporto a riconversione e rilancio.
Il lavoro dei focus group ha seguito un’analisi desk sullo stato del comparto e i trend in atto sotto il profilo dell’innovazione di prodotto e di processo e commerciali, sia per quanto riguarda i canali distributivi che per le strategie di internazionalizzazione.
   I risultati di questa indagine evidenziano una forte richiesta delle imprese di essere supportate nelle strategie di sviluppo con strumenti che favoriscano le conoscenze dei mercati esteri e lo sviluppo delle competenze interne attraverso formazione specifica e gestionale. Si rileva un forte interesse a collaborare tra imprese, all’interno della regione o anche fuori, purché verso obiettivi chiari e concreti, con particolare attenzione alle forme di penetrazione nei Paesi esteri anche con il supporto degli enti istituzionali che favoriscano la conoscenza del Made in Italy e della tradizione locale quale fattore distintivo.
Tra le proposte di intervento, lo studio indica azioni di supporto all’internazionalizzazione come la partecipazione a manifestazioni fieristiche leader nel settore; la conoscenza dei singoli mercati di sbocco, il supporto all’internazionalizzazione e l’aumento delle competenze per crescere nelle conoscenze tecniche e commerciali sia specifiche del settore sia manageriali. Ma sono indicate anche azioni di supporto alle strategie commerciali che attraverso nuovi canali e formule innovative aiutino il percorso di avvicinamento delle imprese a sistemi di innovazione democratica. Infine l’introduzione di figure specifiche di supporto al commercio estero, come il temporary export manager, consentirebbe di utilizzare risorse qualificate anche a gruppi di imprese a costi contenuti e così sviluppare le competenze anche al proprio interno.

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