NEWS:

Vacchi perde la presidenza di Confindustria, ma invita a evitare spaccature

 ROMA - Nove voti di differenza sono "uno scarto minimo,

Pubblicato:31-03-2016 11:06
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:29

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

 vacchi_albertoROMA – Nove voti di differenza sono “uno scarto minimo, testimonianza di una Confindustria che ha due posizioni diverse. Ora quello che non deve esistere è una spaccatura. I miei migliori auguri a Vincenzo”. Lo dice Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato di Ima, lasciando Confindustria, dopo aver perso per pochi voti la designazione alla presidenza, andata a Vincenzo Boccia.

Questa mattina, infatti, in viale dell’Astronomia a Roma, si sono tenute le elezioni del nuovo numero uno della confederazione nazionale degli industriali, e il bolognese Vacchi ha perso per una manciata di voti. Subito, dunque, e da più parti, sono arrivati gli inviti a evitare rotture, tanto che il presidente designato si è affrettato a chiarire: “Non ci sono eventi positivi o negativi, oggi siamo di fronte a una condizione da cui ripartire- ha detto Boccia- Si può costruire un percorso, anche perché le difficoltà che abbiamo davanti non ci permettono il lusso di litigare”.

E mentre, il presidente uscente Giorgio Squinzi commenta dicendo che “alla fine ha vinto decisamente la democrazia”, e auspica “la possibilità di ricomporre l’unità di Confindustria”, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha una posizione differente.


merola

V. Merola

Non mettendosi nelle mani di Vacchi, sottolinea il primo cittadino di Bologna, Confindustria ha scelto “ancora una volta una linea conservatrice” che “sicuramente non li aiuterà a risolvere i problemi di rappresentatività che hanno”. Detto ciò, “mi dispiace moltissimo. Vacchi comunque è una persona di grande rilievo che sta facendo molto per questa città e per il Paese. E continuerà a farlo”. Confindustria invece “scegliendo ancora una volta una linea conservatrice- è la stoccata del sindaco- continuerà ad avere molti problemi”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it