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Ecco ‘Kemioamiche’, la serie tv che racconta la lotta contro il tumore al seno/VIDEO

Le telecamere le hanno seguite fino all'interno del Gemelli per i trattamenti di chemio, per mostrare come la malattia "ti mette a nudo"

Pubblicato:31-01-2017 16:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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ROMA – La lotta contro il tumore al seno diventa un docureality. Si chiama ‘Kemioamiche’ la serie televisiva scritta da Chiara Salvo e prodotta da Kimera che sarà trasmessa in sei puntate, a partire dal 4 febbraio, su Tv2000 (canale 28, 140 Sky, 18 Tivùsat) e Real Time (canale 31 del Gruppo Discovery Italia). Protagoniste sono nove donne, dai 26 ai 62 anni, alle prese con la malattia: Stefania, Laura, Manuela, Vanda, Giulia, Alessandra, Elisabetta, Carmen e Valentina hanno vite diverse, ognuna con la propria famiglia e il proprio lavoro, ma sono accomunate dalla scoperta di un cancro al seno. E a ‘Kemioamiche’ raccontano lo smarrimento che segue la diagnosi della malattia, la paura che accompagna l’inizio di un percorso non facile, il terrore di non farcela e la speranza della guarigione.

La serie tv è stata presentata oggi a Roma al Policlinico Gemelli di Roma, struttura nella quale le donne si sono sottoposte ad un percorso di cura e terapia. L’idea del titolo ‘Kemioamiche’ è nato dal nome della chat creata da Laura, una delle protagoniste, per condividere i momenti più difficili del percorso di malattia, nella convinzione che questi possano e soprattutto debbano essere affrontati insieme “perché l’unione fa la forza“. Tra le prove più dure c’è la perdita dei capelli provocata dalla terapia, un’ulteriore mutilazione della femminilità per chi ha già subito l’asportazione dei seni, ma anche per chi non ha fatto ancora l’operazione. “Le abbiamo seguite per un anno intero, dalla diagnosi alla terapia, dalla caduta fino alla ricrescita dei capelli, per parlare di questa malattia in una prospettiva di guarigione e di resilienza”, ha spiegato l’autrice Chiara Salvo, che ha sviluppato il soggetto partendo da un’esperienza personale, avendo lei stessa vissuto la malattia.


Le storie delle protagoniste di ‘Kemioamiche’ si intrecciano durante la chemioterapia, passaggio efficace e fondamentale per la cura del tumore al seno, ma che le espone a ulteriori prove: la debolezza fisica, i malesseri, la sospensione temporanea della normale vita quotidiana. Le nove donne, di fronte alle telecamere che le hanno seguite fino all’interno del Gemelli per il consueto trattamento di chemio, cercano quindi di spiegare come la malattia le abbia messe a nudo” facendo perdere loro “ogni difesa”. Ma le ‘Kemioamiche’, nella serie tv, si cimentano anche in veri e propri intermezzi di musica e ballo in cui, con energia e ironia, non senza esibire la propria fragilità, cantano la voglia di farcela.

Il programma è stato scritto da Chiara Salvo con Sabrina Bacalini, Isacco Donato e Francesca Fabbri, mentre la regia è di Giuliano Capozzi. È stato realizzato in partnership con la onlus ‘Susan G. Komen Italia’ e il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, con la partecipazione del professor Riccardo Masetti, direttore della Chirurgia Senologica (UOC) del Gemelli. La prima puntata di ‘Kemioamiche’ andrà in onda su Tv2000 e Real Time sabato 4 febbraio alle 22.10, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro. Le successive saranno trasmesse da Tv2000 in prima serata il martedì, a partire dal 7 febbraio, e su Real Time a marzo.

LORENZIN: ANCHE SERIE TV AIUTA AD AFFRONTARE MALATTIA

“La comunicazione, come avviene in ‘Kemioamiche’, è importantissima e avvicina tante donne con tumore, fa avere meno paura della malattia e fa condividere questo un momento di stress, difficoltà e paura. Sapere che ci sono altre donne che stanno vivendo le tue stesse situazioni, ognuna in modo diverso, non aiuta solo chi è malato ma anche chi è intorno a comprendere che cos’è la malattia e in un certo senso a normalizzarla. Lo dico sempre: la malattia non ci definisce, non è la cifra di noi stessi, ma noi siamo quello che siamo anche quando malati”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commentando la serie tv ‘Kemioamiche’ presentata oggi al Policlinico Gemelli di Roma.

“La malattia- ha proseguito Lorenzin- è solo una fase della nostra vita ed è importante che chi ci sta intorno possa aiutarci e a volte essere aiutato, perché anche per la famiglia non è semplice sostenere malattie di questo tipo. Sono percorsi che mettono alla prova tutti e tutto quello che ci aiuta ad essere meno soli sicuramente è benvenuto”. Le attrici della serie tv ‘Kemioamiche’, ha aggiunto ancora il ministro, non sono solo attrici “ma donne in carne ed ossa e vederle in sala è stato commovente. Stanno affrontando questa esperienza molto dura con coraggio, lo stesso che hanno avuto nel mostrarsi agli altri, cosa affatto facile. In questo modo si diventa esempio per moltissime persone”. Ha aggiunto ancora Lorenzin: “La ‘Race for the cure’ porta ogni anno migliaia di donne che hanno avuto o hanno il cancro in piazza a correre, ma non tutte hanno la possibilità di vedere questo momento di grande partecipazione. Allora un reality come ‘Kemioamiche’, probabilmente, avvicina tante donne– ha concluso- che altrimenti penserebbero di essere sole”.

LORENZIN: CHEMIOTERAPIA UNICA STRATEGIA VINCENTE CONTRO CANCRO

“Contro il tumore non esistono terapie alternative alla chemioterapia: ci sono solo le terapie che sono riconosciute dal mondo scientifico, dalla medicina e che sono certificate e autorizzate dagli enti regolatori. Con il resto come abbiamo visto, purtroppo, si può morire e a volte perdiamo delle vite per seguire cure che non esistono“. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo oggi alla presentazione della serie tv ‘Kemioamiche’ al Policlinico Gemelli di Roma.

“La chemioterapia, se combinata con altri farmaci oppure con la radioterapia- ha proseguito Lorenzin- rimane una strategia vincente; tra l’altro oggi questo tipo di terapia è cambiata e non è più quella di 40 anni fa. Oggi abbiamo anche i nuovi farmaci biologici innovativi contro il cancro, ai quali come Paese abbiamo fortemente creduto con un fondo ad hoc, per dare accesso in modo universale ai nostri cittadini. E questa è una grande prova di equità in Italia”. Ma accanto a questo, ha tenuto a sottolineare il ministro, c’è “la prevenzione: soprattutto il tumore al seno si combatte, si vince e si guarisce. Bisogna però diagnosticarlo in tempo, facendo i controlli secondo il calendario. Questo è assolutamente indispensabile- ha concluso- e fa veramente la differenza”.

di Carlotta Di Santo, giornalista professionista

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