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Ilaria Alpi, l’appello dopo i depistaggi: “Procura di Roma faccia giustizia”

[video mp4="https://media.dire.it/2017/01/alpi.mp4" poster="https://www.dire.it/wp-content/uploads/2017/01/verini.jpg"][/video] ROMA - Dopo le motivazioni della sentenza d'appello di Perugia, la verità sugli omicidi di

Pubblicato:31-01-2017 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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ROMA – Dopo le motivazioni della sentenza d’appello di Perugia, la verità sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin può essere più vicina. E’ appello lanciato oggi alla Camera dalla mamma di Ilaria, Luciana, dagli avvocati e dai giornalisti. Il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, sintetizza: “La sentenza di Perugia dice quello che sapevamo cioè che Ilaria e Miran sono stati uccisi perchè avevano scoperto un traffico di rifiuti e armi all’ombra della cooperazione e ha scagionato un innocente. Il nostro compito- sottolinea- è quello di tenere il faro acceso sulla vicenda che si può chiudere solo quando i responsabili del depistaggio saranno individuati e sarà fatta verità e giustizia. Ora spetta alla Procura di Roma accelerare”.

   La mamma Luciana sottolinea che la sentenza di Perugia “ci restituisce la speranza, dopo anni di depistaggi. Spero che i magistrati di Roma si decidano a darci giustizia e gradirei che il presidente della Repubblica leggesse le motivazioni della sentenza”. L’avvocato della famiglia Giovanni D’Amati sottolinea che la sentenza “non è punto di arrivo ma di ripartenza: chiederemo un colloquio al Procuratore di Roma, bisogna fare di più e noi non vogliamo lasciare nulla di intentato”.

   Dai giornalisti l’impegno a tenere alta l’attenzione ma non solo. Il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti, annuncia la costituzione di parte civile dell’associazione (“chiederemo a tante associazioni di fare lo stesso per poter assicurare un presidio in ogni occasione utile”) e si rivolge ai magistrati di Roma: “Il depistaggio è evidente: ora a chi tocca tocca, vogliamo sapere chi e perchè ha insabbiato“.


   Il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, chiede alla Rai di “costituirsi parte civile” e in vista del 20 marzo, anniversario dell’omicidio della giornalista Rai, di dare vita al “nucleo di giornalismo investigativo, un modo per dire che c’è l’impegno diretto per la verità”. Il portavoce della presidente della Camera, Laura Boldrini, Roberto Natale, ricorda l’attività di desecretazione degli atti della commissione d’inchiesta: “Sono 5.300 le pagine leggibili e a breve il processo di pubblicazione dei documenti sarà completato”.

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