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I dati Istat di fine 2015: bene occupazione, lieve ripresa

"Il miglioramento dell'occupazione degli ultimi mesi ha

Pubblicato:30-12-2015 08:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:45

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lavoro operai fabbrica“Il miglioramento dell’occupazione degli ultimi mesi ha subito una battuta d’arresto: all’incremento congiunturale di agosto sono seguiti i cali di settembre e ottobre. Tuttavia nel terzo trimestre si è registrata una crescita del monte ore lavorate, concentrata prevalentemente nel settore dei servizi, ascrivibile al relativo aumento delle posizioni lavorative”. E’ quanto si legge nella nota mensile dell’Istat.

“Anche il tasso dei posti vacanti ha segnato un lieve incremento. Sempre nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione è sceso in misura marcata, passando dal 12,3% del periodo aprile-giugno all’11,7%, per diminuire ulteriormente all’11,5% in ottobre. Questi risultati sono stati influenzati, tuttavia, anche dall’aumento degli inattivi”.

“Nonostante il rallentamento congiunturale, le tendenze occupazionali rimangono positive. I dati relativi al terzo trimestre hanno nel complesso segnato un incremento rilevante su base annua: +270 mila unità, +1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Contemporaneamente, si è verificata una consistente riduzione delle persone in cerca di occupazione (-10%, corrispondente a circa 299 mila unità in meno) e dell’incidenza della disoccupazione di lunga durata: la quota di disoccupati da più di dodici mesi (sul totale) si è attestata al 57,1% (rispetto al 62,4% del terzo trimestre 2014). Alla riduzione dei disoccupati si è accompagnata, inoltre, una lieve crescita delle forze di lavoro potenziali (+1,1%), la fascia di inattivi più vicini al mercato del lavoro”, conclude l’Istat.


“L’evoluzione congiunturale nel quarto trimestre suggerisce una prosecuzione della dinamica moderatamente positiva dell’economia italiana- aggiunge l’Istat parlando della ripresa- Segnali positivi giungono dalla manifattura, mentre l’attività nelle costruzioni permane debole. Nonostante il rallentamento segnato a dicembre, il clima di fiducia di imprese e famiglie permane su livelli elevati. Sebbene la dinamica del mercato del lavoro segnali una riduzione delle intensità positive registrate nei mesi precedenti, l’ulteriore aumento registrato dall’indicatore anticipatore in ottobre suggerisce il proseguimento dell’attuale fase espansiva”.

Infine sull’inflazione. “L’andamento dell’inflazione rappresenta un elemento di criticità del quadro macroeconomico italiano e dell’area euro. Per quanto i timori di una deflazione siano in via di attenuazione, l’attuale fase di prolungata debolezza della dinamica dei prezzi non trova riscontro nel recente passato, costituendo un elemento di preoccupazione per il radicarsi di aspettative in grado di minare l’efficacia della politica monetaria” della Bce. E’ quanto si legge nella nota mensile dell’Istat.

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