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Ecco Pin’s, come ti scovo il terrorista… guardandolo in faccia

Oggi al Viminale è stato progetto formativo Pin's (Pre Attack indicators)

Pubblicato:30-10-2017 18:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:50

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ROMA – Come ti scovo il terrorista…guardandolo! E’ il programma Pin’s, curato dallo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi per la Polizia. Si tratta di un corso per gli agenti che ha l’obiettivo di illustrare quei comportamenti che possono rivelare le emozioni -come ansia, paura, rabbia- legate ad un imminente attacco terroristico. Come? Grazie a dei video girati in teatro con attori e veri poliziotti. Insomma, riconoscere certi gesti involontari, alcuni tic, notare una persona nervosa che ammicca troppo frequentemente: sono tutti segnali da cogliere per intervenire. Infatti nel mestiere del poliziotto riuscire ad anticipare un’aggressione può significare salvare la propria vita o quella del cittadino che si è chiamati a proteggere.

Grazie a scene girate con attori in teatro e a simulazioni realizzate con veri poliziotti, l’obiettivo del progetto formativo Pin’s (Pre Attack indicators) è proprio quello di accrescere la consapevolezza degli agenti sull’importanza di cogliere quelle discontinuità, quelle anomalie, quei gesti che, presi nel loro complesso e nel loro contesto, possono preannunciare un attentato o comunque un’aggressione.



Per il ministro dell’Interno, Marco Minniti, si tratta di “un salto nel futuro” in un quadro spesso a prevedibilità zero. Lo spiega il capo della Polizia, Franco Gabrielli: “Nessuna scienza o tecnologia può individuare l’emotività delle persone”.

E il nocciolo è proprio questo: poliziotti attenti, reattivi, che nei presidi per strada non si limitano a guardare cosa succede ma riescono a capirlo, a vederlo. E’ ancora Gabrielli a dirlo: oggi il terrorismo ha una capacità di aggredire “illimitata che impatta con una società aperta e libera, quindi vulnerabile”. Diventa dunque fondamentale “la riduzione del danno“. Nessuna scienza e nessun strumento tecnologico possono sostituire le sensazioni e il fiuto delle persone.

Al Viminale, dove è stato presentato il corso Pin’s, questo il messaggio lanciato in conclusione dal capo della Polizia: “Sui temi della sicurezza, per la nostra storia e per i sacrifici fatti da chi prima di noi ha pagato con la vita, ma anche per la nostra capacità e determinazione, ci presentiamo davanti agli occhi del consesso internazionale non solo come quelli che imparano, ma come un paese in grado di esportare un modello di sicurezza che altri non hanno ancora“.

di Luca Monticelli, giornalista professionista

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