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Susanna Camusso: “Di Maio arrogante e ignorante. Usa linguaggio autoritario e non sa cosa dice”

Di Maio stamattina ha provocato i sindacati dicendo che devono autoriformarsi, o verranno riformati

Pubblicato:30-09-2017 15:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

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ROMA – Il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio dimostra “ignoranza e arroganza“. Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, commenta le parole di oggi sui sindacati da parte del vicepresidente della Camera. Ai microfoni di Radio Articolo1 a margine della manifestazione contro la violenza sulle donne, la sindacalista parla di “linguaggio autoritario e insopportabile“.

“LO AVEVA GIA’ DETTO RENZI, POI HA FATTO IL JOBS ACT”

Nel merito Camusso osserva che “non è il primo che lo dice, ce n’è stato un altro che poi ha fatto il Jobs Act”. Di Maio, prosegue la sindacalista, “dimostra analfabetismo della Costituzione, dice cose che non sa, non sa che il sindacato è un’associazione libera che cambia in continuazione perché radicata nei luoghi di lavoro”.

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BARBAGALLO (UIL): DI MAIO? AVANTI UN ALTRO…

“Avanti un altro. Se hanno idee buone per il mondo del lavoro, ce le facciano conoscere”. Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo ha commentato le dichiarazioni di Di Maio che ha parlato di riforma del sindacato.


FURLAN (CISL): DI MAIO SI CONCENTRI SU VERI PROBLEMI PAESE

Barbagallo, Furlan e Camusso

“Non abbiamo bisogno di slogan o di aprire nuovi scontri ideologici tra la politica ed il sindacato. Occorre invece affrontare con il dialogo i problemi del lavoro, a cominciare dal tema dei giovani, con grande senso di responsabilità, come sta facendo la Cisl da tempo”. Così replica la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, alle dichiarazioni di Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle sul sindacato.

“Luigi Di Maio sa bene che la nostra Costituzione sancisce che il sindacato è una associazione libera, autonoma e democratica– aggiunge-, espressione del mondo del lavoro. Lasci perdere queste inutili polemiche e si concentri semmai sui veri problemi del paese a cominciare da come offrire un lavoro stabile ai giovani, o di come ridurre le diseguaglianze sociali e l’enorme divario nord-sud. Dobbiamo riformare il sistema dei contratti per alzare i salari e la produttività, occuparci della formazione e delle politiche attive del lavoro, dell’alternanza fra scuola e lavoro, delle misure per ridurre l’area della povertà e favorire gli investimenti nelle zone dove ci sono più disoccupati. Questi sono i veri problemi del paese su cui la Cisl è pronta a discutere ed a confrontarsi come ha sempre ha fatto con tutte le forze politiche in maniera seria e responsabile”.

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