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Report della Commissione Consiliare Affari Interni

Seduta pomeridiana del 29 agosto

Pubblicato:30-08-2018 07:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:30
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SAN MARINO – Avvio ad alta tensione per i lavori della Commissione consiliare permanente riunita oggi a Palazzo Pubblico: il primo intervento al comma Comunicazioni di Mariella Mularoni, Pdcs, è un vero e proprio atto di accusa nei confronti della gestione della convocazioni della commissione e, più in generale, dei “metodi” della coalizione Adesso.sm. Mularoni denuncia la mancanza di rispetto dei principi democratici, ma non solo: “Corriamo sempre più il rischio di una dittatura della maggioranza- stigmatizza- il voler procedere senza condivisione, a tutti i costi, il far credere all’intero paese che tutte le scelte sono orientate al bene comune, ingannando gli elettori, ci porta solo a derive autoritarie”. E arriva ad additare presidente e maggioranza per un “delirio di onnipotenza tipico dei regimi dittatoriali”. Nel mirino la convocazione odierna della Commissione: “Ci troviamo nel mese agosto a discutere di un provvedimetno estramente delicato portato in tutta fretta e non condiviso dall’opposizione”. Sono toni più misurati quelli del collega Teodoro Lonfernini, Pdcs, che non lesina comunque le sue critiche rispetto alla convocazione odierna, sottolineando la presenza ridotta dell’opposizione a tre commissari e le difficoltà nell’esaminare un provvedimento molto tecnico e complesso. “Se credete si trovi una ragione per essere qua- manda a dire- questo provvediento lo approverete a maggioranza, ma vi assumerete le responsabilità e le conseguenze”. Lonfernini introduce un secondo argomento, chiedendo un riferimento dei membri di governo sulla recente evasione di due carcerati dal Cappuccini e sul rilascio di uno dei due, una volta fermato in Italia, malgrado la richiesta di estradizione di San Marino. Annuncia infine la volontà di visitare la struttura carceraria per farsi direttamente una idea sulle sue condizioni. Si unisce alla richiesta di un riferimento Gian Carlo Capicchioni, Psd, che fa notare come da tutta la vicenda il Titano ne esca male: “Abbiamo fatto una figuraccia, questo è il risultato, abbiamo fatto la figura dei pirla”.

Risponde alle forti accuse di Mularoni il Presidente della Commissione Mimma Zavoli, C10: rigetta le critiche sulle modalità di convocazione: “Ho seguito l’iter di legge- assicura- rifiuto l’epiteto da profilo dittatoriale e antidemocratico, non accetto in nessun modo che queste considerazioni siano fatta su un mio comportamento in ambito istituzionale”. A suo sostegno intervengono i colleghi di maggioranza, Joseph Carlini e Marina Lazzarini, Ssd, Margherita Amici, Rf. In particolare, Lazzarini si dice dispiaciuta per l’avvio dei lavori “fuori dal mondo e da ogni reale oggettiva situazione- manda a dire- al contrario il Paese ha bisogno di collaborazione”. Anche il Segretario di Stato Affari Interni, Guerrino Zanotti, si appella all’Aula: “Smettiamola di fomentare un atteggiamento così qualunquistico e superficiale”. E smentisce che si sia corso sul provvedimento, “depositato da tre mesi”, e “su cui ci si è ampiamente confrontato anche con le opposizioni”. Zanotti risponde anche rispetto alle richieste di un riferimento sull’evasione: sarà il collega Nicola Renzi, a farlo, nella prima commissione Affari esteri utile. E sulla mancata estradizione dell’evaso che è stato fermato in Italia e poi rilasciato spiega che è “frutto del diritto internazionale, è un diritto di San Marino chiedere estradizione e loro diritto valutare caso per caso se concederla o meno”.
Chiuso il comma Comunicazioni, il clima in Aula cambia: si prosegue l’esame lasciato in sospeso nella precedente sessione del Pdl “Protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali”. Si parte dall’articolo 67 e si procede velocemente: gli emendamenti dell’opposizione sono respinti, eccetto uno di Rete, all’articolo 105, comma 4, sulle modalità di trattamento dei dati personali a fini scientifici e statistici. Il Segretario Zanotti ritiene di approvarlo perchè semplifica linguisticamente il concetto espresso. I lavori sono sospesi all’articolo 106 e riprenderanno in seduta notturna: mancano circa 20 articoli da esaminare.

Di seguito un estratto degli interventi al comma Comunicazioni.


Comma n. 1.Comunicazioni

Mariella Mularoni, Pdcs

Senza intenti polemici, alla luce anche di quanto avvenuto nella chat dei commissari, intervengo sulle modalità di convocazione di questa commissione con cui non c’è stato rispetto della democrazia. Non è uscendo dalla chat, presidente, e con l’arroganza che si crea dialogo. Ci troviamo da mesi in un clima di mancato rispetto dell’altra parte politica. Oggi corriamo sempre più il rischio di una dittatura della maggioranza: il voler procedere senza condivisione, a tutti i costi, il far credere all’intero paese che tutte le scelte sono orientate al bene comune, ingannando gli elettori, ci porta solo a derive autoritarie. E’ quello che salta agli occhi: un delirio di onnipotenza tipico dei regimi dittatoriali. E questo atteggiamento alimenta un clima di scontro che andrebbe evitato. Continuate a imporre scelte non condivise senza tener conto delle opinioni dell’opposizione, ma della stessa maggioranza: mi sfuggono infatti i contributi di alcuni che ne fanno parte e che non fanno sentire la loro voce. Ci troviamo nel mese agosto a discutere di un provvedimetno estramente delicato portato in tutta fretta e non condiviso dall’opposizione. Avevamo chiesto il rinvio il 6 agosto scorso, ma la mozione è stata respinta. Perchè questa fretta? Perchè dopo due anni di immobilismo forse qualcuno della maggioranza e del governo si è svegliato e ha detto che, se non si faranno riforme, si andrà tutti a casa? Il fatto di voler procedere sempre più velocemente con l’escamotage dell’eccesso di decretazione non depone a vostro favore, ma denota solo una intenzione di rivalsa rispetto ai precedenti governi. Noi continueremo comunque a batterci anche con il ricorso allo strumento referendario, con l’attuale sistema infatti ci stiamo facendo dettare la vita da chi è stato eletto in Consiglio grande e genrale con il 30% dei voti del Paese.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Le Commissioni sono istituzionali, si convocano e i membri vengono a palazzo quando sono convocate, non entro nel merito della circostanze della chat cui non partecipo neanche. Per il resto, un problema c’è e ce l’avete, mi rivolgo ai membri di maggioranza in Commissione. Oggi qui siamo 3 membri dell’opposizione, stiamo trattando un tema che ha un suo valore anche nel tecnicismo, sarebbe dovuto essere un pochino tutto più valutato e ponderato, sebbene dò atto che il Segretario di riferimento abbia fatto incontri preventivi sulla legge. Ma proprio perché ha tecnicismi richiede uno sforzo ulteriore. Se ritenete che attraverso questo scambio odierno, il 29 di agosto, con la presenza ridotta dei membi di opposizione, si possa lavorare in modo adeguato nel confronto, ve lo lascio, ma non mi sembra giusto per il Paese. Avete una metodologia nella convocazione e nella presentazione del lavoro che non consente di poterci confrontare ed è così dappertutto, non solo nella politica delle riforme di questa Commissione, ma in tutte le Commissioni consiliari. Se credete si trovi una ragione per essere qua, questo provvediento lo approverete a maggioranza, ma vi assumerete le responsabilità e le conseguenze. Poi se vi piace l’eccessiva intepretazione del potere, ancora meglio.

Mi rivolgo poi al Segretario competente sulla sicurezza: non più tardi di una settimana fa, è avvenuto un fatto gravissimo, la fuga di due detenuti dal nostro pseudo-carcere, un fatto che non doveva avvenire. Ancor più grave è che la fuga ha richiesto l’impegno enorme di risorse di polizia sammarinese e italiana ed è terminata con la cattura di uno dei due evasi ma, per effetto di interpretazione di accordi internazionali e bilaterali, il signor evaso è stato rilasciato a piede libero, come se nulla fosse avvenuto. E’ di tale gravità sia per la sicurezza interna, sia per il valore enorme nei rapporti della nostra vicina amica italiana. Vorrei sapere poi qual è stato attuale della struttura carceraria, mi avvarrò del mio ruolo per avanzare al collega degli Esteri richiesta di visita personale alla struttura, per rendermi conto di persona in che condizioni siamo.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Ritengo sia doverso un riferimento su questa vicenda dell’evasione, a partire da questa commissione, che è il primo organismo che si riunisce dopo il fatto. Mi aspetto che intervento un membro del governo responsabile di quel settore, la Segreteria Affari Interni e quella Affari Esteri. Mi sembra incredibile e impossibile possa accadere, ma è accaduto. Vogliamo capire come mai succedano, all’esterno ci dipingono come Paese che non è in grado di controllare e tenere in carcere i suoi 5 detenuti in tutto. Poi su tutta la vicenda- il dispiegamento di forze incredibili, incluso elicotteri- chiedo venga relazionato. Non mi pronuncio sulla richiesta di estradizione, ci spiegherete come mai non è possibile una cosa del genere, visto che a parole la collaborazione c’è con l’Itaia, probabilmente nelle convenzioni non è prevista. Tutto sommato credo che queste due persone è meglio perderle che trovarle e che a San Marino non si presentino più, almeno avremo meno costi di gestione di questi soggetti. Pazienza, abbiamo fatto una figuraccia, questo è il risultato, abbiamo fatto la figura dei pirla.

Mimma Zavoli, C10, Presidente

Ho sentito affermazioni gravi, coperte da immunità, che possono essere dette in Aula senza rispetto della dignità degli altri. Su potenziali riferimenti chiesti da Lonfernini e Capicchioni, sull’avvenimento grave dell’evazione dei due carcerati: il segretario Affari Interni è presente per riferire al secondo comma, la commissione preposta è la Commissione II, Esteri e Giustizia, non questa.

Sulla convocazione della Commissione: non torno sulle risposte già date per nota stampa, ha ragione Lonfernini quando ricorda che c’è un percorso istituzionale. L’intento di innovazione tecnologica di creazione di una chat da parte mia era una modalità in cui credevo fortemente, ma è stata utilizzata negli ultimi tempi per ricevere considerazioni che di democratico non hanno nulla a cui vedere. La chat non è mezzo istituzionale, era un mezzo di cortesia. L’iter istituzionale prevede che la Commissione sia avvisata con un preavviso di convocazione di 5 giorni, ho comunicato la convocazione 7 giorni prima. Il consigliere Mularoni è una dei pochi consiglieri che a luglio già sapeva che questa commissione poteva essere riunita a fine agosto, rifiuto e rigetto le considerazioni che Mularoni, e per certi versi Capicchioni, hanno voluto rivolgere alla mia persona. Ho seguito l’iter di legge. Rifiuto l’epiteto da profilo dittatoriale e antidemocratico, siamo in una condizione in cui certe cose ce le dobbiamo prendere, ma non accetto in nessun modo che questa considerazione sia fatta su un mio comportamento in ambito istituzionale. Chiedo scusa se ho travalicato le mie prerogative di presidente, ma non possono essere indicate cose che non ci sono. Capisco le difficoltà per tutti, ma non accetto l’accusa di aver operato contro le istituzioni e in modo antidemocratico.

Robert Joseph Carlini, Ssd

Le considerazioni di deficit di democrazia relativa all’utilizzo di una chat di whatsapp non meriterebbero risposta. Ci sentiamo ripere come un mantra che abbiamo fatto una forzatura portando in commissione la legge sulla privacy, ma è stata presentata a maggio, c’è una lacuna normativa che va sanata e, dopo mesi, siamo a fine agosto, e sentiamo lo stesso mantra. Purtroppo i tempi sono quelli che sono, siamo venuti il 13 agosto scorso per una convocazione urgente di cui noi, come maggioranza, non sentivamo necessità, poi quando si riprendono in modo ordinario i lavori, ci sono le forzature.

Sul carcere: da tempo si riconosce la necessità di rilevare una nuova sede del carcere e alla luce di questo triste fenomeno saremo di fronte a un ragionamento rispetto a una scelta che deve prendere San Marino rispetto ad un nuovo carcere o alla collaborazione con la vicina Italia o la necessità dotarsi di una polizia penitenziaria. Una discussione dovrà essere sicuramente affrontata.

Margherita Amici, Rf
Davanti alle dichiarazioni del commissario Mularoni- che ha parlato di distruzione di sovranità, instaurazione del regime dittatoriale e impossibilità di approfondire provvedimenti- davanti a tutte queste ipotesi che si concretizzano solo nell’uso di parole di cui non si capisce il significato e valutazioni molto poco politiche, ritengo si debba respingere con forza l’uso di questi termini che prosegue da mesi. Ricordo in particolare l’uso del termine “colpo di stato”, che è stato gravissimo. Sul progetto di legge: è stato depositato a maggio, se non addirittura in aprile, erano temi rispettocui un politico attento e cosciente sulla direzione presa dal mondo e in Europa dovrebbe essere sensibili. In Italia questi provvedimetni esistono da anni, il garante della privacy esiste da anni. Sulla tecnicità della legge: non mi vergogno ad ammettere i miei limiti e a dire che alcune leggi portate in Consiglio non le ho capite, per i miei limiti di studio e professionali non ho una conoscenza olistica dei temi proposti con strumento normativo. Mi chiedo: se effettivamente si fossero avuti pù mesi per studiare questa legge, il consigliere Mularoni sarebbe venuta qui con una consapevolezza diversa?

Marina Lazzarini, Ssd

Mularoni lancia accuse gravissime, siamo al di fuori della realtà. Vorrei richiamare a una situazione di conciliazione e collaborazione, diversamente in questo modo non facciamo il bene del paese. Sapevamo tutti che entro fine agosto ci sarebbe stato completamente l’esame della legge sulla privacy, non era davvero una novità o una forzatura, come è invece avvenuto con le convocazioni d’urgenza ripetute che ci hanno messo in difficoltà ad agosto. La richiesta di rinvio dell’opposizione è stata respita perché non era sostenuta neanche da tutta l’opposizione. Si parla di fretta: il Pdl arriva da maggio, non mi sembra ci sia tutta questa fretta. È una bugia scorretta dire che la convocazione non è stata fatta in modo democratico, è stata convocata secondo le regole. La chat: mi metto nei panni del presidente, sono state lanciate offese pesantissime nei suoi confornti, dobbiamo prenderci le bastonate in testa? La dignità delle persone è un valore, non è che, visto che siamo in maggioranza, ci possiamo prendere tutte le bestialità Il presidente Zavoli si è sentita offesa ed è uscita dalla chat, lo avrei fatto anche io e secondo me anche lei Mularoni.

La visita al carcere da parte di un consigere è una cosa doverosa, noi l’abbiamo fatta a inizio legislatura, quando era in discussione la legge del lavoro fuori dal carcere. Ben venga se anche Teodoro Lonfernini va a fare questa visita. Dispiace ci sia questo inizio di commissione fuori dal mondo e da ogni reale oggettiva situazione. Il Paese ha bisogno di collaborazione.

Guerrino Zanotti, Sds Affari interni

Posso capire che in un intervento fatto a braccio possano sfuggire espressioni forti e colorite, ma arrivare in Aula con un intervento scritto contenente delle enormità come quelle sentite oggi lascia sconcertati. E mi stupisco tutte le volte della capacità di essere indegnato rispetto a certi interventi contro una maggioranza e un governo che rispettano le regole del gioco che il Paese si è dato. Faccio appello all’Aula: smettiamola di fomentare un atteggiamento così qualunquistico e superficiale nei confronti dell’avversario politico. Arrivare qui con un intervento di quel tenore già scritto, quando la commissione si riunisce su un progetto ampiamente conforntato anche dalle opposizioni, mandato loro prima di essere depositato alla Segreteria Istituzionale..se lei consigliere Mularoni non controlla i documenti inviati non è colpa nostra. Se non è in grado di sostenere il suo ruolo perchè questa è una legge complessa, e non ritiene sufficenti tre mesi per riuscire ad affrontare un testo come questo, la capisco perchè è difficile anche per me. Ma è stata chiesto alle opposizioni di mandare per tempo i propri contributi, non è arrivato nulla. All’incontro sul progetto le era presente, come Forcellini di Rete, non erano presenti altri membri di commissione dell’opposizione e si era detto che ci si sarebbe riuniti in agosto. Non accetto interventi di una inutilità e un qualunquismo così immane. Respingo accuse su deficit di democrazia.

Sul tema invece importante della struttura carceraria, devo dire che condivido con i consigleire Lonfenrini e Capicchioni le criticità emerse. Io ho fatto un giro all’interno della struttura, prima non mi ero reso conto quanto potesse essere angosciante essere privati della propria libertà in un luogo inospitale. D’accordo che ci sono criticità veramente importanti nella struttura carceraria, per questo si sta lavorando alla realizzazione di una strutura nuova. I tecnici sono al lavoro per ridimensionare il progetto avviato nella scorsa legislatura, perché anche le risorse economiche purtroppo non sono rispondenti alla struttura pensata. Però voglio essere chiaro: respingo assolutamente le osservazioni sulla mancanza di collaborazione con l’Italia e sulla figurccia che facciamo noi come Repubblica. La richiesta di estradizione è stata fatta nelle ore successive all’evasione dei due detenuti. Il fatto che il signor Lia sia stato fermato- su segnalazione dell’Interpol con input da San Marino- e rilasciato, è frutto del diritto internazionale. E’ diritto di San Marino chiedere estradizione e loro diritto valutare caso per caso se concederla o meno. Respingo la tesi di mancanza di collaborazione: avrete visto di persona che nel pomergigio in cui ci sono state le due evasioni in volo ci sono stati due elicotteri, uno della polizia e uno dei carabinieri, per collaborare alla ricerca degli evasi. Assolutamente c’è massima attenzione, contatti diretti e costanti tra Faraone, il questore di Rimini e l’Arma di Carabinieri. Per quanto riguarda il riferimento, si è ritenuto, essendo il carcere in questo momento gestito dalla Gendarmeria, che riferirà- e lo ha detto già nei giorni successivi all’evasione- nella prima seduta utile il Segreario di Stato Affari esteri e Giustizia Nicola Renzi. Se c’è richiesta di una Commissione congiunta non ho nulla in contrario. Repubblica di San Marino, 29 AGOSTO 2018/01

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