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Una corsa per uomini d’acciaio: 500 chilometri sul crinale in Emilia-Romagna

E' la gara podistica più lunga del mondo, in gara ci sono 98 atleti 'd'acciao'

Pubblicato:30-08-2018 17:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:13

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BOLOGNA – Di corsa lungo tutto il crinale dell’Appennino emiliano-romagnolo, per 501 chilometri, da Pennabilli in provincia di Rimini a Berceto nel parmense. In una sola tappa. Roba da uomini d’acciaio, insomma. E’ la Avp501 endurance trail, la gara podistica più lunga del mondo che si rivolge agli atleti di tutte le nazioni, nata lungo l’Alta via dei parchi al confine tra Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

Sterrato al 95%, il tempo massimo è 8 giorni

Il percorso è tutt’altro che facile, non solo per la lunghezza: al 95% non è asfaltato, con un dislivello positivo di 30.000 metri. Gli atleti lo percorreranno in modalità assistita, dovendosi gestire in autonomia i tempi di sosta, compresi quelli per bere e alimentarsi, con l’obbligo di concludere la gara in un tempo massimo di 200 ore (otto giorni).  L’arrivo dovrà avvenire entro le ore 16 di domenica 9 settembre a Berceto nell’Appennino parmense. La sfida è stata accettata da 98 super atleti, che si daranno appuntamento sabato a Pennabilli, arrivando da atleti provenienti da tutta Italia ma anche da Belgio, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Olanda, Ungheria.

Si parte sabato 1 settembre

L’endurance trail non è una gara a tappe con soste programmate, ma un tracciato da percorrere in continuo, giorno e notte, appunto autogestendosi tempi di corsa e di sosta. La partenza è alle 9 di sabato 1 settembre da Pennabilli, mentre l’arrivo a Berceto è previsto entro le 16 di domenica 9 settembre. Sul percorso sono presenti 38 punti ristoro, a intervalli di 10-15 chilometri, e sette basi vita, ovvero centri organizzati dove gli atleti possono dormire, trovare assistenza medica e avere a disposizione effetti personali trasportati dall’organizzazione.


Ogni atleta sarà dotato di un dispositivo gps, mentre lungo il percorso ci saranno operatori del 118 (con elisoccorso) e volontari di Anpas, Confraternita della misericordia, Croce Rossa e Soccorso alpino. Dopo un primo test nel 2016, l’Avp501 endurance trail di quest’anno è la prima edizione di una manifestazione che la Regione vuole rendere stabile nel tempo, anche per promuovere dal punto di vista turistico l’Alta via dei parchi.

500 chilometri attraverso 8 parchi naturali

“E’ un grande appuntamento sportivo di livello internazionale, che permetterà di accendere i riflettori sulle straordinarie bellezze del nostro Appennino”, aveva sottolineato Bonaccini durante la conferenza stampa di presentazione a giugno. “Gli oltre 500 chilometri della corsa lungo il crinale appenninico attraversano ben otto parchi naturali e rappresentano un percorso dal valore ambientale e paesaggistico unico”, aggiunge Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente. Promossa dalla Regione, l’Avp501 endurance trail è organizzata dall’associazione sportiva Lupi d’Appennino di Piacenza, in collaborazione con Uisp Emilia-Romagna, Enti parco e Cai

 

Si può assistere al passaggio degli atleti

Una grande festa dello sport e della natura, in un Appenino da scoprire e riscoprire. Per assistere al passaggio degli atleti sarà possibile recarsi presso uno dei 36 punti ristoro o una delle sette basi vita dislocate lungo i 500 chilometri del percorso. Ognuno di questi punti sosta, nei quali gli atleti possono rifocillarsi, riposare e ricevere assistenza medica, è raggiungibile infatti anche in auto. In provincia di Forlì-Cesena – dove i primi atleti entreranno già nel pomeriggio dell’1 settembre – si tratta dei punti ristoro di Balze Montecoronaro, nel comune di Verghereto, al quarantatreesimo e cinquantatreesimo chilometro di gara; del Rifugio Città di Forlì a Campigna-Santa Sofia (km 129); del punto ristoro di San Benedetto in Alpe a Portico-San Benedetto  (km 158) e in quello di Lago di Ponte a Tredozio (km 167).

Ecco i luoghi toccati dall’Avp 501

Protagonista dell’Avp510 anche il territorio in provincia di Forlì-Cesena. Un territorio di crinale che interessa anche le province toscane di Arezzo e Firenze. Superato il Passo dei Mandrioli, gli atleti scenderanno a Badia Prataglia, nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dall’Eremo di Camaldoli passeranno a Poggio Scali (1520 m) e al Monte Falterona (1657 m).

Dopo la discesa fino a Castagno D’Andrea, arriveranno al Passo del Muraglione, al Pianoro dei Romiti e alla Cascata dell’Acquacheta. Da qui transiteranno per San Benedetto in AlpePonte della ValleEremo di Gamogna fino alla discesa verso Marradi.

Un grande appuntamento sportivo di livello internazionale, dunque, ma anche un’occasione per scoprire o riscoprire i tanti tesori naturalistici dell’Appennino tra Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Per questo la settimana della gara è accompagnata da un ricco programma di eventi e iniziative organizzate da Enti ParcoCai Uisp Emilia-Romagna.  Escursioni per grandi e piccini, visite guidatetrekking accessibili anche ai meno esperti.

Prima Alta Via a non interessare l’arco alpino, l’Alta Via dei Parchi  si snoda attraverso otto aree protette che in questo modo sono messe in relazione tra loro e offerte ad una più completa fruizione: i due parchi nazionali dell’Appennino tosco-emiliano e delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna; i cinque parchi regionali dell’ Alto Appennino modeneseValli del Cedra e del ParmaCorno alle ScaleLaghi di Suviana e BrasimoneVena del Gesso romagnola; il parco interregionale di  Sasso Simone e Simoncello.

(Le foto sono tratte dal sito dell’evento)




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