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Dati personali da WhatsApp a Facebook, come evitare la condivisione

La questione è mondiale. Garanti della privacy sul piede di guerra

Pubblicato:30-08-2016 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:01

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facebook whatsapp privacyROMA – WhatsApp Messenger, dopo l’ultimo aggiornamento richiesto, questo il nuovo nome dell’app di messaggistica istantanea. Un chiaro segno che l’avvicinamento alla casa madre, Facebook, è ormai completato. Identificazione tra i due sistemi di comunicazione che porta con sé anche la condivisione dei dati personali degli utenti. Un fatto, questo, che viola apertamente la privacy di tutti gli iscritti.

Dati personali da WhatsApp a Facebook, una preoccupazione non solo italiana

Il Garante della privacy in Italia prova a vederci chiaro. L’annuncio della trasmigrazione dei dati da un social network ad un altro preoccupa e non poco. Il passaggio dei dati sensibili permetterebbe al “social in blu” di entrare in possesso, in particolar modo, del numero di cellulare dei suoi utenti. Un fatto non da poco a fini pubblicitari. Annunci sempre più mirati potranno apparire sulla bacheca di Fb senza contare la segnalazione dei possibili amici da “seguire” ad ogni nuovo contatto telefonico inserito su WhatsApp. Il nostro Garante della privacy sarebbe, proprio su questa questione, già in contatto con i suoi omologhi presenti nel resto del continente. Obiettivo una strategia comune da seguire. A muoversi, invece, le autorità statunitensi e quelli inglesi. Se queste ultime sono ancora allo studio della questione, gli statunitensi si sono già mossi. Per loro, infatti, c’è una violazione palese degli accordi commerciali sottoscritti. Quando Facebook acquisì WhatsApp, quest’ultima dichiarò che avrebbe mantenuto gli accordi sulla privacy già sottoscritti dai suoi utenti. Tra questi il divieto di divulgazione dei numeri di cellulare a fine pubblicitari. È bastata questa possibile violazione per a far scattare, almeno negli States, un’inchiesta ufficiale.

WhatsApp, la difesa

Test per nuovi servizi. Questa la difesa ufficiale di WhatsApp. In particolare l’app di messaggistica istantanea pensa ai servizi bancari e a quelli aerei, solo per fare qualche esempio. Le banche potrebbero avvertire tempestivamente i loro clienti in caso di acquisti ‘incauti’ o fraudolenti effettuati con le carte di credito mentre le compagnie aeree potrebbero avvisare i passeggeri di ritardi o variazioni nei voli acquistati. Se Facebook e WhatsApp dovessero vincere questa particolare partita contro i garanti e le associazioni dei consumatori, ad intrecciarsi saranno i dati degli 1,7 miliardi di utenti della prima e del miliardo della seconda.


Come difendersi e negare il consenso alla condivisione dei dati sensibili

Due i modi che hanno gli utenti per “difendersi”. Il primo è semplicissimo. Quando arriva l’avviso, invece di accettare i termini basta digitare su ‘Leggi’. In questo modo si aprirà la finestra con il nuovo “contratto” in cui poter scegliere di rifiutare le nuove condizioni sulla privacy. Se invece, come spesso capita, si è fatto “Ok” senza leggere le condizioni del nuovo contratto esiste un’altra soluzione. Bisogna andare sulle ‘Impostazioni’ di WhatsApp, poi su ‘Account’ e infine sulla spunta accanto alla voce ‘Condividi Info Account’. Per fare quest’operazione si hanno solo 30 giorni di tempo. Negare il consenso non comporta alcuna penalizzazione e WhatsApp funzionerà come sempre perdendo la dicitura Messenger.

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