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Rifiuti, De Luca: “Un milione di ecoballe fuori dalla Regione”

NAPOLI - "In Campania abbiamo

Pubblicato:30-05-2016 13:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:48

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NAPOLI – “In Campania abbiamo fatto un mezzo miracolo. Avviamo oggi una avventura che si completerà entro due anni o due anni e mezzo, un’operazione che porterà alla cancellazione della Terra dei Fuochi. Ripuliremo tutta la Campania, rendendola la terra dei fiori e del lavoro”. Inizia così la conferenza stampa del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha assistito all’avvio dei lavori di rimozione delle prime ecoballe dal sito di Taverna del Re, situato tra i Comuni campani di Giugliano e Villa Literno.

Il bando di gara da complessivi 150 milioni di euro è stato pubblicato il 24 dicembre scorso. Ad aprile, dopo il controllo dell’Anac sull’elenco dei partecipanti e l’esclusione di un raggruppamento di aziende che aveva presentato offerte anomale, le aggiudicazioni provvisorie ed il successivo contratto per le imprese che si sono aggiudicate i lotti per la rimozione delle prime 500mila tonnellate di rifiuti imballati. Si parte oggi con i lotti 5 e 6: l’associazione temporanea Vibeco, BM Service e Sirio Ambiente e Consulting si occuperà della rimozione di 200mila tonnellate di ecoballe.


“Il nostro programma – spiega il governatore campano – prevede che su 5,6 milioni di tonnellate di ecoballe, 1 milioni di queste verranno rimosse con il trasporto fuori Regione. Un secondo capitolo riguarda 2 milioni di tonnellate per cui pensiamo di potenziare gli Stir esistenti e produrre combustibile secondario da rifiuto. Per gli altri 2 milioni di tonnellate abbiamo pensato ad un lavoro di nuova tritovagliatura, selezione dei rifiuti e nuova differenziazione per la ricomposizione morfologica delle cave dismesse”.

L’ex sindaco di Salerno ricorda, infatti, come in tutto il territorio regionale ci siano “colline che sono state sventrate, sono vecchie cave non più attive per cui pensiamo a una ricomposizione morfologica dove creare parchi pubblici, impianti sportivi e luoghi di aggregazione da affidare alle comunità. Un pò come avviene in Germania e negli Stati Uniti”.

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