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VIDEO | Europee, “L’Ue sovranista è patriarcale”: ecco cosa votano le donne

Approfondimento DireDonne a cura della giornalista Sandra Zampa

Pubblicato:30-04-2019 06:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:24
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ROMA – “Plurale, depositaria di diritti e giusta per i figli“. E’ il ritratto dell’Europa che Beatrice Covassi, già Capo della Rappresentanza italiana della Commissione europea e candidata al Parlamento europeo nella circoscrizione dell’Italia centrale, ha condiviso nella tavola rotonda sulle Europee, come approfondimento DireDonne a cura della giornalista Sandra Zampa, che si e’ tenuta all’agenzia Dire, con Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli Leali, Coordinamento italiano della Lobby europea delle donne, e Mery De Martino, della Direzione nazionale della gioventù federalista.

“Deve essere chiaro alle donne che andranno a votare- ha esordito Zampa- che lo spazio dei diritti di genere è terreno cruciale per i due modelli di Europa che esistono e che uno dei due, quello sovranista-populista, è di fatto quello patriarcale“. Lo spunto alla discussione arriva anche dalla recente direttiva sul congedo parentale retribuito e non trasferibile che ha incassato 490 voti a favore e che gli stati membri dovranno recepire entro 3 anni. Le novità sul campo sono un minimo di dieci giorni lavorativi di congedo di paternità retribuiti come l’indennità di malattia; due mesi di congedo parentale retribuito e non trasferibile e cinque giorni di congedo annuale per gli operatori dell’assistenza.




“La direttiva e’ un esempio che l’Europa è un buon luogo per le donne e per i loro diritti e questa misura- ha spiegato Covassi- ci dice anche che un diverso equilibrio dei ruoli farà bene a tutta la società. I nuovi modelli possono portare nuovi stili di vita e di lavoro piu’ giusti per tutti”. 

Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli Leali ha ricordato quanto il lavoro per arrivare a questa direttiva non sia stato semplice. 



“Ci sono stati blocchi dagli industriali, soprattutto dai tedeschi” per questo con la Lobby Europea delle donne la strada prescelta è quella della “sinergia tra la società civile e le Istituzioni” perchè il cambio culturale sia parallelo a quello delle norme. 

“Così dopo il leader di Podemos in Spagna, magari- ha ironizzato Sandra Zampa- sarà Salvini a rimanere a casa con il congedo di paternità?“. 

“Brexit insegna che si puo’ tornare indietro e i giovani italiani- secondo Mery De Martino della Gioventù federalista- ne sono consapevoli. La direttiva mostra che l’Europa è sempre un passo avanti agli Stati nazionali, ma con una serie di debolezze tecniche come, ad esempio, il fatto che gli Stati potranno adeguarsi ‘al minimo’ e avranno tre anni a disposizione per farlo”. 



La vera battaglia delle donne, per la giovane De Martino, e’ quella europea perché “la generazione dei trentenni alcuni stereotipi non li ha piu’, le difficoltà sono le stesse per uomini e donne e c’è bisogno di un’alleanza transnazionale e generazionale”.

Se l’Europa è soprattutto economia, “le pari opportunità rappresentano una delle poche vere politiche dell’Europa” ha chiarito Bottarelli Tranquilli Leali che ha ricordato il manifesto della Lobby europea delle donne, la richiesta di “una direttiva contro la violenza” e i prossimi due appuntamenti, uno a Roma il 3 maggio, con un focus sull”hate speech’ e un secondo il 4 a Matera.

Dobbiamo lottare ancora” è stato il suo appello conclusivo. “Nell’Europa siamo nati, ma se non andiamo avanti- ha ribadito Mery De Martino- il rischio di tornare indietro esiste“.

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