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Myplan, l’app anti-violenza per proteggere le donne africane

Il progetto della John Hopkins di Baltimora arriva in Kenya

Pubblicato:30-03-2018 15:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:42

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ROMA – Kenya, Ghana e Somalia saranno i primi Paesi africani dove approdera’ MyPlan, la app per smartphone e tablet che aiuta le donne di prendere coscienza e eventualmente a denunciare casi di violenza subiti nella vita di coppia o da ex partner.
“In passato ho lavorato in diversi Paesi africani su programmi di prevenzione e risposta agli abusi e ho potuto rendermi conto degli ostacoli che le ragazze e le donne hanno a ottenere aiuto” ha detto Nancy Glass, a capo del progetto MyPlan, realizzato dalla Scuola di ostetricia John Hopkins di Baltimora nel 2016 e gia’ testato negli Stati Uniti, Canada e Australia.
Il funzionamento di MyPlan e’ intuitivo: una volta scaricata gratuitamente, l’applicazione chiede all’utente una serie di informazioni sul proprio partner (o ex partner) e sulla relazione a rischio. Poi, attraverso un servizio di messaggistica istantanea, esperti contattano la donna e le forniscono consulenza, definendo il grado di “pericolosita’” della relazione e suggerendo le azioni da intraprendere per proteggere se stessa e per provare a risolvere i problemi. Secondo Glass, si tratta di un vero e proprio “piano di emergenza”, che nei casi piu’ gravi prevede che la donna si allontani dall’uomo. Lo staff di MyPlan si impegna anche a mettere l’utente in comunicazione con le strutture sociali o sanitarie piu’ vicine.

Secondo Glass, la principale difficolta’ per molte donne “e’ comprendere se la propria relazione e’ ‘sana’ o meno e quindi raggiungere i servizi disponibili nella propria comunita’”. “Alcune – ha aggiunto l’esperta della John Hopkins – ci hanno persino detto che la nostra app ha salvato loro la vita”. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), a livello globale il 30 per cento delle donne ha subito violenza da parte del marito, del compagno o anche di un ex. Secondo statistiche dell’Onu, in Kenya il problema riguarda addirittura quattro donne su dieci: per questo la app sara’ disponibile subito in quel Paese, per poi diffondersi nel resto dell’Africa.

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