NEWS:

Vaccini, Ageop scrive a Lorenzin: “Se continua calo, i bimbi malati di cancro rischiano la vita”

Al Governo si chiede di 'copiare' la legge dell'Emilia-Romagna che prevede l'obbligo di vaccino per iscriversi al nido

Pubblicato:30-03-2017 20:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:04

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Anche l’Ageop (Associazione genitori Ematologia Oncologia pediatrica) si schiera con forza a favore della legge regionale che in Emilia-Romagna obbliga a vaccinare i bimbi per l’iscrizione ai nidi. Tanto che chiede al Governo di fare altrettanto. “L’aumento della popolazione non vaccinata- scrive l’associazione bolognese, da sempre impegnata nella lotta al cancro infantile e da oltre 30 anni a fianco dei bambini malati di tumore e delle loro famiglie- rappresenta un rischio terribile per la vita dei bambini affetti da cancro e leucemia sottoposti alle cure chemioterapiche, radioterapiche e a trapianto. Il trapianto azzera totalmente le loro difese immunitarie e cancella la memoria delle vaccinazioni già eseguite. Solo dopo molto tempo possono ripetere le vaccinazioni come ad esempio la parotite, il morbillo e la rosolia. In tutto questo periodo i bambini sono facili preda dei virus”.

In Italia “ci sono circa 1.700 nuove diagnosi di cancro ogni anno in età pediatrica. Il percorso terapeutico di questi bambini è lungo e molto debilitante: anche solo un raffreddore per questi piccoli pazienti diventa un ostacolo. Contrarre il morbillo, ad esempio, per molti di loro può avere conseguenze gravissime, compresa la morte”. Per questa ragione “siamo assolutamente favorevoli all’obbligo introdotto dalla Regione Emilia-Romagna e auspichiamo che sia presto una legge nazionale. Rivolgiamo il nostro appello al ministro della Sanità perché si arrivi presto ad una legge che tuteli la salute pubblica e salvaguardia la vita di quei piccoli che ogni giorno lottano per la propria guarigione“.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it