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Rappresentatività sindacale, Pdcs contro Ius: “Non cerchiamo conflitti”

SAN MARINO - Se da una parte "la politica

Pubblicato:30-03-2016 10:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:28

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san marino_pdcs_Lonfernini GattiSAN MARINO – Se da una parte “la politica è chiamata a prendere decisioni difficili, anche impopolari per il bene del Paese”, dall’altra “per sostenere la propria posizione alcune parti della società civile” abbandonano il dialogo democratico “a favore di atteggiamenti aspri e intimidatori, cercando anche di innescare il conflitto a livello politico”. Il primo partito del Paese, il Pdcs, risponde così alle accuse di Ius, l’unione delle tra associazioni di categoria -Osla, Usc e Usot- contrarie al progetto di legge sulla Rappresentatività sindacale approvato nei giorni scorsi in Commissione Finanze.

“Spiace- proseguono da Via delle Scalette- che sia proprio Ius a lanciare accuse ed attacchi al Pdcs, dopo tutti gli sforzi fatti per cercare una mediazione utile a risolvere al meglio i conflitti sorti tra le stesse associazioni e sindacati”. Di fatto, ammette il Pdcs, il progetto di legge in questione è “uno dei passaggi più delicati di questo momento politico, per il numero di attori che coinvolge”. Associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, destinatari della legge, si trovano in aperto conflitto, mentre “le forze politiche- spiega il partito di Marco Gatti- chiamate a farsi carico della stesura della legge, ormai non più rinviabile, si sono trovate davanti ad una problematica non semplice da risolvere”.

IUS_smIl Partito democratico cristiano sammarinese difende quindi la scelta di sostenere “un progetto in grado di garantire la presenza di tutti i soggetti attualmente presenti a San Marino, che svolgono la propria attività a tutela dei lavoratori e delle imprese, confermando la scelta del contratto a validità erga omnes‘, quando questo venga sottoscritto da chi rappresenta più del 50% dei lavoratori“. A questo scopo, “la maggioranza- continua la Dc- ha scelto di introdurre un emendamento che garantisca un tempo transitorio di adeguamento ai termini di legge, della lunghezza di ben 10 anni, per tutte le associazioni datoriali e organizzazioni sindacali esistenti”. Mentre, “con la scelta del 50% più uno dei lavoratori”, motiva, si è di fatto esteso “un principio che viene utilizzato normalmente per ogni tipo di rappresentanza”. A tutto ciò si aggiunga la benedizione del provvedimento da parte dell’Ilo, l’Ufficio Internazionale del Lavoro, che ha decretato come “nelle sue parti sostanziali il progetto di legge sia in linea con le direttive internazionali in materia di contratti di lavoro”. Tutti gli sforzi compiuti su questo progetto di legge dimostrano in conclusione che il Pdcs “non cerca conflitti, ma lavora per soluzioni utili al Paese e riconosciute a livello globale”.


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