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Nel Lazio i maschi guadagnano 2,1 anni di vita grazie alla sanità

Nel Lazio c'è speranza di vita. In dieci

Pubblicato:30-03-2015 14:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:13

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san camilloNel Lazio c’è speranza di vita. In dieci anni, dal 2002 al 2012, i maschi di questa Regione hanno guadagnato 2,1 anni di vita, passando da una speranza di vita alla nascita di 77 anni (valore medio italiano 77,2 anni) a una di 79,1 (valore medio italiano 79,6). Nello stesso arco di tempo le femmine hanno guadagnato 1,3 anni di vita (guadagno medio italiano 1,4 anni), passando da 82,5 anni (valore medio italiano 83,0 anni) a 83,8 (valore medio italiano 84,4 anni). A svelarlo è il ‘Rapporto Osservasalute 2014’, la consueta analisi condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, presentato oggi a Roma presso il Policlinico universitario ‘Agostino Gemelli’.

Quanto alla mortalità nel Lazio, prosegue il Rapporto, nel 2011 “è pari a 108,2 per 10.000 abitanti tra i maschi, contro una media nazionale di 106,0 per 10.000, mentre è pari a 69,8 per 10.000 tra le donne (contro una media nazionale di 67,1 per 10mila)”. Per quanto riguarda invece i tassi di mortalità per alcune cause, “il Lazio presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi pari a 10,3 per 10mila (vs un valore medio nazionale di 10,2 per 10mila) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 6,0 per 10mila (vs un valore medio nazionale di 5,3 per 10mila)”.

Tra le femmine, in particolare, la mortalità per tumori “è pari a 8,4 per 10mila, (vs un valore medio nazionale di 7,7 per 10mila) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio- conclude il Rapporto- è di 2,1 per 10mila (vs un valore medio nazionale di 1,9 per 10.000).


Gli altri dati emersi dal rapporto

Spicca il dato sulla spesa sanitaria pro capite nel Lazio che è pari a 1.923 euro, a fronte di un valore medio italiano di 1.816 euro. Passando ad un’analisi sulla ‘salute’ del Sistema sanitario regionale, prosegue il rapporto, “tra le performance economico-finanziarie emerge quindi che nel 2012 nel Lazio il rapporto spesa/Pil è pari al 6,52% (valore medio italiano 7,00%)”.

Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del Ssn (espresso in termini di ‘Ddd/1.000 ab die’, cioè come numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente ogni mille abitanti), dal Rapporto emerge che “nel 2013 il Lazio presenta un consumo di 1.190 Ddd/1.000 ab die, cioè il maggior livello di consumo in Italia, a fronte di un valore medio nazionale di 1.032. Sempre nel 2013 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del Ssn nel Lazio è pari a 216,2 euro (la media nazionale di 187,7 euro)”.

Quanto alle gestione dell’assistenza ospedaliera, questa regione “presenta un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinario pari a 115,4 per 1.000 (2013), a fronte di un valore medio italiano pari a 115,9 per 1.000. Il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di day hospital è pari a 54,9 per 1.000, mentre la media nazionale è di 39,6 per 1.000. Il tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in day hospital) è pari a 170,4 per 1.000, mentre il valore medio nazionale è pari a 155,5 per 1.000”.

Conclude il Rapporto: “Nel 2013 il Lazio presenta una degenza media preoperatoria standardizzata pari a 2,23 giorni, a fronte di una media nazionale di 1,78. Questo parametro è indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici”.

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