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Migranti stipati in condizioni disumane: smantellata organizzazione di trafficanti di esseri umani

ROMA - Aveva base a Milano

Pubblicato:30-01-2017 14:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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ROMA – Aveva base a Milano l’organizzazione di trafficanti di esseri umani smantellata questa mattina dalla Squadra mobile di Cremona, al termine di un’indagine durata due anni. Sono 34 le ordinanze di custodia cautelare emesse, 18 già eseguite, quasi tutte di nazionalità straniera. Una vera e propria “globalizzazione del male”, sostiene il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, con ramificazioni nelle province di Milano, Imperia, Genova, Reggio Emilia, Torino, Varese, Mantova, Pistoia, Reggio Calabria e Catania e la frontiera di Ventimiglia.

A fronte di pagamenti, l’organizzazione criminale facilitava l’ingresso di cittadini extracomunitari provenienti dalla Siria, dall’Egitto, dall’Eritrea e dal Sudan. I trafficanti, che agivano per lo più tra Ventimiglia e Nizza, erano perlopiù cittadini egiziani e maghrebini, afghani, sudanesi, albanesi, molti dei quali in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ed in misura minore da cittadini romeni e italiani.


Al suo interno i ruoli erano ben definiti: al vertice vi erano dei cittadini egiziani che gestivano, sia mediante una fitta rete di contatti diretti con trafficanti che con la complicità di un altro appartenente al gruppo criminale residente a Catania, a sua volta in contatto con scafisti e trafficanti provenienti dal nord Africa, il traffico di clandestini provenienti principalmente dalla Siria e diretti nel nord Europa.

Grazie proprio ai contatti con gli scafisti, infatti, i membri dell’organizzazione riuscivano a sapere degli sbarchi che sarebbero avvenuti sulle coste siciliane o pugliesi, dopodiché indirizzavano i profughi verso la città di Milano; città che i profughi raggiungevano mediante pullman, treni o nell’ambito dei trasporti organizzati per la loro collocazione presso le strutture d’accoglienza. Una volta giunti a Milano gli stranieri venivano agganciati alla stazione Centrale e nelle vicinanze delle strutture d’accoglienza per organizzare i viaggi finalizzati all’attraversamento della frontiera italiana per raggiungere le desiderate mete del nord Europa.

In alcuni casi le persone arrivate in Italia clandestinamente contattavano direttamente i membri dell’organizzazione per ricevere istruzioni su come muoversi e cosa fare. Una volta terminate le trattative, le persone venivano accompagnate verso la frontiera di Ventimiglia dove venivano raggruppate e nascoste in attesa della predisposizione dei mezzi di trasporto necessari all’attraversamento della frontiera. I viaggi avvenivano quasi sempre di notte tramite una vasta rete di “passeur”, con auto, furgoni, camion all’interno dei quali i migranti spesso venivano stipati come “merce” da trasporto, all’interno di casse di legno o di bagagliai di autovetture, o, in quantità impressionanti, anche decine, stipati in piccoli furgoni.

Quasi sempre gli “accompagnatori” utilizzavano percorsi collaudati e ben conosciuti e, nei casi in cui veniva utilizzato il treno per il trasporto, si guardavano bene dal viaggiare con i migranti, ma occupavano carrozze diverse per non essere controllati in loro compagnia.


BOCCASSINI: “STIPATI IN CONDIZIONI DISUMANE”

“L’organizzazione aveva persone che l’avvertivano dei nuovi sbarchi in Sicilia”, ha detto in conferenza stampa il procuratore aggiunto Ilda Boccassini. “I viaggi – ha spiegato – potevano costare dai 500 ai mille euro dalla Sicilia alla Francia, oppure un centinaio di euro per attraversare la frontiera. Abbiamo documentato 62 viaggi, in alcuni casi erano furgoni con 40 persone stipate all’interno in condizioni disumane”.

Secondo la Boccassini, “è interessante notare che non c’è un’unica etnia che si occupava dei viaggi, ma siamo di fronte a una globalizzazione del male”. I punti di raccolta dei migranti erano attorno alla stazione Centrale di Milano. Gli “scafisti di terra” istruivano i migranti per affrontare il viaggio in treno fino a Ventimiglia: la prima regola era disperdersi per non dare nell’occhio, la seconda era di non parlare mai con i passeur che li accompagnavano in altri vagoni.


MINNITI: “COLPITO DURAMENTE TRAFFICO ESSERI UMANI”

“Questa operazione- ha sottolineato Minniti- assume una particolare importanza perché colpisce duramente il traffico di esseri umani, criminali senza scrupolo che sfruttano persone in grave difficoltà e in pericolo di vita per i loro loschi guadagni”

 

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