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Incendio distrugge il capanno dei pescatori di Casalecchio, dove si ritrovano appassionati, pensionati e bambini

BOLOGNA - Ben cinque furti in dicembre e

Pubblicato:30-01-2016 14:11
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:52

laghi inquinati
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BOLOGNA – Ben cinque furti in dicembre e ora un incendio, probabilmente doloso, che ha distrutto il capanno che conservava generi alimentari e attrezzature da pesca.  Succede ai laghi Sapaba della Fipsas di Bologna, nella zona di Casalecchio di Reno, dove pescatori di ogni età, dai bambini ai pensionati, si ritrovano per imparare o praticare il loro sport preferito, o anche solo per chiacchierare e passare il tempo in compagnia. Da qualche anno, la federazione ha dato in concessione i laghetti a un gruppo di pescatori che, anche grazie a cene di autofinanziamento organizzate sulle rive del lago, si occupa della manutenzione, dell’erba da tagliare, dei rifiuti da portare via, di fare i permessi (e i controlli) a chi va a pescare, di ripopolare le acque di pesci. E anche di mettere disposizione il capanno, che conteneva le attrezzature per la manutenzione, quelle per la pesca e qualche genere alimentare e bevanda per rifocillarsi durante le pescate. La piccola struttura, aperta e svuotata più volte da ignoti, nei giorni scorsi è stata data alle fiamme ed è andata distrutta.

laghi_sababa_bolognaI pescatori non hanno dubbi sull’origine dolosa del gesto e sulle intenzioni di chi lo ha compiuto. Ecco “l’ennesimo raid“, si legge sul sito della Fipsas. “Siccome era già stato rubato tutto, i delinquenti per ripicca e per agire indisturbati nelle prossime notti e praticare pesca illegale con attrezzature vietate e ripulire il lago, hanno pensato bene di incendiare e distruggere il capanno”.  I pescatori, si legge ancora nel post, “non hanno più pace, dopo il bracconaggio selvaggio che sta decimando la fauna ittica nei laghi, canali e fiumi dell’areale padano, ora devono subire anche incursioni in aree private come quella di Bologna”.


L’auspicio, conclude il post, è “che le Forze dell’ordine possano acciuffare questi delinquenti e che la legge possa condannarli in modo pesante”.

Di Angela Sannai, giornalista professionista

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