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Liberia, l’ex milanista Weah diventa presidente: ecco tutti gli sportivi che scelgono la politica

Trionfo di Weah alle presidenziali. Da Rivera a Shevchenko, tanti i rossoneri che 'scendono in campo', ma anche gli olimpionici vogliono il parlamento

Pubblicato:29-12-2017 09:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:18

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ROMA – George Weah è il nuovo presidente della Liberia. L’ex centravanti del Milan ha infatti superato il 61% dei consensi alle elezioni che si sono tenute nel paese africano, il che gli ha permesso di battere il rivale Joseph Boakai, vicepresidente uscente, che invece non è andato oltre il 38,5%. Weah succederà così a Ellen Johnson Sirleaf, la prima donna presidente africana.

Forse è una casualità o forse aver avuto come presidente un leader politico avrà influito. Di certo c’è che Weah, che ha giocato nel Milan dal 1995 al 2000, segnando 58 gol in 147 presenze, è l’ennesimo ex calciatore della squadra rossonera che, è proprio il caso di dirlo, ha deciso di scendere in campo, questa volta in politica.


DA SAN SIRO ALLA POLITICA: ECCO I ROSSONERI ‘SCESI IN CAMPO’

Facendo un salto indietro nel tempo, il primo è stato Gianni Rivera. L’ex golden boy del calcio italiano, infatti, ha giocato con il Milan dal 1960 al 1979. Nel 1987 l’esordio in politica accogliendo la proposta da parte di Giovanni Goria e di Bruno Tabacci, di candidarsi alla Camera dei deputati per le elezioni politiche di quell’anno, nelle file della Democrazia Cristiana. Tra le altre cose, fu Sottosegretario alla Difesa per i governi Prodi 1, D’Alema 1 e 2 e Amato 2. Nel 2013 si è candidato alle elezioni politiche per il Senato nelle liste del Centro Democratico di Bruno Tabacci, ma il risultato del partito in Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia non gli ha consentito di ottenere un seggio all’assemblea di Palazzo Madama.

Altro rossonero, altra candidatura, quella di ‘Kakha’ Kaladze, il difensore georgiano ha giocato con il Milan dal 2001 al 2010, vincendo scudetti, Champions, Supercoppe europee e anche la Coppa Intercontinentale.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, è tornato in Georgia e ha intrapreso la carriera politica, aderendo al partito Sogno Georgiano, fondato dal milionario georgiano Bidzina Ivanishvili per la sfida contro il presidente Mikhail Saakashvili nelle elezioni politiche del 2012 e in quelle presidenziali del 2013. Dopo la vittoria delle elezioni politiche del 2012 è eletto deputato ed è stato nominato ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali, incarico che è stato confermato il 25 ottobre 2012 quando il governo Ivanishvili ha ottenuto la fiducia dal parlamento georgiano.

Inoltre è stato nominato anche secondo vicepremier prima dopo Irakli Alasania e poi, nel febbraio 2013, dopo Giorgi Margvelashvili. Ma non solo. Duttile sul campo di calcio, lo è anche in politica: il 12 luglio 2017 si dimette per candidarsi alla carica di sindaco di Tbilisi, venendo eletto alle consultazioni del 22 ottobre con il 51%.

Un altro ex calciatore che ha lasciato decisamente un segno nella storia del Milan e che ha tentato, con meno fortune a dir la verità, la strada politica, è Andrij Shevchenko. Lo straordinario attaccante ucraino, oggi ct della sua nazionale, anche lui Pallone d’oro come Weah, ha aderito al partito Ucraina – Avanti!, ex Partito Social Democratico Ucraino, di Natalia Korolevska. Alle elezioni parlamentari del 28 ottobre 2012 il partito di ‘Sheva’ ha ottenuto l’1,58% dei voti col sistema proporzionale, rimanendo ben lontano dalla soglia di sbarramento del 5%.

ANCHE GLI OLIMPIONICI VOGLIONO IL PARLAMENTO

Rimanendo in campo sportivo, si ricordano altri atleti, non necessariamente calciatori, che hanno scelto di tentare la strada della politica.

Indimenticata Sara Simeoni. Campionessa olimpica e medaglia d’oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, primatista del mondo con la misura di 2,01 metri stabilita due volte nel 1978, alle Regionali in Veneto del 2015, candidata con la lista dell’esponente Dem Alessandra Moretti non ha avuto fortuna: aveva scelto lei per il suo ‘salto’ in politica, dopo aver detto no a Silvio Berlusconi e Romano Prodi.

Un altro campione olimpico, sempre a Mosca 1980, che ha scelto di tentare l’avventura politica è stato l’ex velocista Pietro Mennea. A lungo primatista mondiale nei 200 metri con il tempo di 19″72, dal 1979 fino al 19″66 del 1996 di Michael Johnson, alle elezioni europee del 1999 è eletto deputato europeo nella lista I Democratici nella circoscrizione Sud e aderisce al Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori. Alle politiche del 2001 è candidato al Senato della Repubblica nel collegio di Barletta-Trani con l’Italia dei Valori ma non è eletto. Nel 2002 si candida a sindaco di Barletta con Forza Italia ma è sconfitto al primo turno. Infine, il 4 febbraio 2002 aderisce al Gruppo del Partito Popolare Europeo e dal 7 luglio 2003 al Misto, mentre alle elezioni europee del 2004 si ricandida nella lista PRI-Liberal Sgarbi ma non viene eletto.

Rimanendo sempre in tema di olimpionici, come non menzionare Valentina Vezzali, straordinaria schermitrice, nell fioretto la prima al mondo a essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche individuali in tre consecutive edizioni. A questi, vanno aggiunti altri tre ori olimpici nelle gare a squadre, un argento e un bronzo singoli e un bronzo a squadre nello stesso evento. Vezzali ha vinto anche sei titoli mondiali e cinque titoli europei (individuali), undici volte la Coppa del mondo e 15 volte il titolo nazionale assoluto individuale, cui si aggiungono i 12 conquistati a squadre. Sovrintendente della Polizia di Stato, dal 2013 è deputato, eletta nella XVII Legislatura per la circoscrizione Marche in quota alla lista Scelta Civica.

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