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Cile, venerdì a Milano “The Chile experience” per il rilancio del turismo /VIDEO

Il Console cileno Aninat: "Vogliamo attirare investitori italiani"

Pubblicato:29-11-2016 15:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:21

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cile003ROMA – Cile, ‘là finisce la terra’. Questo il significato del nome di questo affascinante paese, che con i suoi 8mila chilometri di lunghezza sembra unire idealmente l’Equatore al Circolo polare antartico. “Dato che è così lontano da tutto, nessuno pensava che fosse possibile incentivare il turismo. E invece un accordo tra il governo e il settore privato lo sta rendendo possibile”. Lo dice telefonicamente all’agenzia Dire il Console cileno Augusto Aninat, spiegando il Piano quadriennale elaborato dal Santiago per incentivare il settore con fondi pubblici. Solo nel 2016 il turismo ha prodotto un fatturato di 10mila milioni di dollari, contribuendo così del 15-20% al Prodotto interno totale. Negli ultimi sei anni poi è complessivamente cresciuto del 30%. Insomma, un grande aiuto contro il generale calo del prezzo delle materie prime degli ultimi anni. E il Cile è uno dei principali esportatori di rame mondiali.

Nonostante la leggera flessione, l’economia cilena resta quindi forte: nel 2015 il Pil ha registrato un +2,1% (secondo stime della Banca Mondiale), superando così lo 0,9% dell’anno precedente. Per presentare tutte le sue potenzialità il Sottosegretariato del Turismo del Cile, insieme all’Ufficio commerciale a Milano hanno quindi organizzato un evento per gli imprenditori italiani: ‘The Chile experience’, il prossimo venerdì due dicembre alle 18, nel Palazzo Affari dei Giureconsulti nel capoluogo lombardo. “I fattori che aiutano il turismo sono due”, prosegue Augusto Aninat.


“Il primo riguarda il consistente incremento della classe media – rafforzata dal ‘ miracolo economico’ degli ultimi 25 anni – che contribuisce del 50% al fatturato complessivo. Secondo, le caratteristiche geografiche del Paese che consentono una scelta molto ampia: il mare e le spiagge, la Cordigliera delle Ande, le nevi eterne, le foreste, il deserto. Tanti paesaggi ed ecosistemi diversi, con zone completamente disabitate: è ancora un territorio vergine.

Ma non mancano le destinazioni artistiche e culturali”, nonché il turismo enogastronomico: grande produttore di vino, frutta e verdura, presenta tanti marchi sia stranieri che locali. Tuttavia proprio la sua collocazione lo rende lontano e cile002costoso da raggiungere: “I turisti stranieri giungono principalmente dal nostro continente: argentini, statunitensi e brasiliani. Per questo il governo vuole attirare gli investitori oltre oceano e incoraggiare i turisti europei, perché abbiamo ancora molto margine per crescere. E soprattutto gli italiani– sottolinea ancora- che sono ancora piuttosto pochi: nel 2016 abbiamo avuto 90mila visitatori dalla Spagna, 74mila dalla Germania e 71mila dalla Francia, e solo 40mila dall’Italia”. Giocano a favore i voli diretti che ora collegano le capitali dei nostri due Paesi. “Cile e Italia hanno firmato un Accordo sul tema”, e infatti l’1 maggio scorso Alitalia ha inaugurato la tratta senza scali Roma-Santiago, servita una volta al giorno, cinque giorni su sette. Anche la cilena Latam ha un’offerta valida. “Ora serve solo spiegare agli italiani perché conviene investire in Cile, o venire a visitarlo. E come ho già detto, i motivi sono tanti”, conclude il Console.

di Alessandra Fabbretti

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