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A Parigi si apre la Cop21, la Conferenza ONU sul clima: in gioco c’è il futuro del Pianeta

In gioco c'è il futuro del Pianeta.

Pubblicato:29-11-2015 11:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:38

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no planet bIn gioco c’è il futuro del Pianeta. Si apre oggi a Parigi, a sole due settimane dalle stragi che hanno sconvolto la capitale della Francia, la Cop21, la conferenza dell’Onu sul clima. Il summit di Parigi deve essere il luogo delle scelte forti e ambiziose per accelerare la transizione energetica globale verso le rinnovabili e l’efficienza e i leader mondiali devono avere la volontà e la forza di mettere in campo un irreversibile cambio di rotta che metta fine all’età delle fonti fossili. Obiettivo: mantenere l’aumento di temperatura al di sotto di 2 gradi e di conseguenza adottare un accordo quadro che permetta di adeguare gli impegni finanziari e di riduzione delle emissioni a questo obiettivo.

A Parigi servono soluzioni politiche: sono 161 i Paesi che si sono impegnati con politiche nazionali per il contenimento delle emissioni di CO2, che rappresentano insieme il 96% delle emissioni totali. “Un dato molto importante se pensiamo che i Paesi che si erano impegnati a ridurre le proprie emissioni a Kyoto rappresentavano solo il 12%” ha rilevato anche il nostro ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, quindi “un grandissimo passo in avanti e’ stato fatto” prosegue il ministro. Nonostante questo, pero’, “queste politiche non sono ancora sufficienti all’obiettivo minimo del contenimento del riscaldamento globale entro la soglia dei 2 gradi. Per la sfida cruciale della Cop21 di Parigi, che dovrà disegnare il futuro delle politiche climatiche globali, servono azioni non equivoche per affrontare i mutamenti climatici, un tema critico per la sostenibilità economica di lungo periodo e una crescita sana. La maggior parte delle politiche climatiche, infatti, “potrebbero non incidere sul bilancio e sostenere la crescita- avverte anche l’Ocse- ci sono molti esempi di Paesi che hanno messo in campo un’azione che ha avuto esiti positivi senza conseguenze negative”.

A Parigi non è più tempo di accordi blandi, “ci aspettiamo e ci batteremo per un accordo nel quale sia espresso in modo chiaro e vincolante”, hanno ribadito le numerose associazioni ambientaliste che partecipano e monitorano gli esiti della Conferenza.


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