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Dagli immigrati 3 miliardi di contributi. E non ricevono la pensione

Un 'tesoretto' nelle casse dell'Inps che per il presidente Tito Boeri potrebbe essere speso finanziando un fondo per le politiche dell'integrazione

Pubblicato:29-09-2015 12:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:35

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ROMA – Ci sono 198 mila stranieri nati prima del ’49 che hanno lavorato in Italia versando contributi che oggi valgono oltre 3 miliardi di euro secondo le regole del contributivo. Un ‘tesoretto’ nelle casse dell’Inps che per il presidente Tito Boeri potrebbe essere speso finanziando un fondo per le politiche dell’integrazione.

stranieri a firenze

Nel corso della presentazione del rapporto ‘World wide Inps’ sulle pensioni all’estero, l’Istituto spiega che questi 198 mila lavoratori (il 21% dei 927 mila ultra 66enni con contribuzione Inps) non ricevono prestazioni previdenziali molto spesso perché tornati nel loro paese d’origine non hanno esercitato il loro diritto. Si tratta di un fenomeno in crescita (chiamato ‘free riding’) e a questi 3 miliardi si potrebbero aggiungere altri 12 miliardi di montante contributivo, calcolando il 21% delle 4,2 milioni di posizioni delle generazioni di immigrati non ancora arrivati a maturare i requisiti di vecchiaia che hanno erogato contributi che capitalizzati valgono oltre 56 miliardi. Da quanto emerge dal rapporto, negli ultimi anni gli stranieri versano mediamente contributi annui tra i 7 e gli 8 miliardi e se anche solo il 5% (rispetto al 21% riscontrato sui nati ante 1949) di questi contributi non da’ luogo a prestazioni, si ha un flusso di ‘free riding’ annuale di circa 375 milioni di euro.


di Luca Monticelli

Giornalista professionista

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