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VIDEO | Bagarre in aula su Calabria, ministro Grillo urla: “Non dite onestà a me”. Poi le scuse

Il 'caso' Gianlugi Scaffidi, proposto per il ruolo di commissario dell'Asp di Vibo Valentia, fa scatenare la bagarre in aula: opposizioni sul piede di guerra per la sua collaborazione con Daniela Nesci. Il ministro sbotta poi rinuncia alla nomina

Pubblicato:29-05-2019 18:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:20

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ROMA – Diventa un caso il decreto sulla sanità in Calabria, al voto della Camera per la conversione. Le opposizioni incalzano sulla nomina in deroga di alcuni commissari delle aziende sanitarie. Il ministro, convocato in fretta e furia, finisce con il perdere le staffe: “Non potete dire ‘onesta’ a me. E’ il vostro presidente ad avere problemi giudiziari“, grida all’indirizzo del Pd. Il casus belli riguarda Gianluigi Scaffidi. La proposta di nominarlo commissario per la Asp di Vibo Valentia ha scatena le opposizioni, sul piede di guerra perchè il 68enne è stato consulente della relatrice Daniela Nesci.

Lei stessa ammette di averlo avuto come “collaboratore” anche se “non pagato”. Apriti cielo: dalle fila dell’opposizione si levano urla ‘Onestà, onestà‘ (canzonatorio nei confronti del M5s) e poi, con Jole Santelli di Forza Italia, vengono chieste le dimissioni di Nesci da relatrice, la sospensione della seduta e la presenza in aula del ministro Giulia Grillo. La titolare della Salute arriva in aula dopo una sospensione di mezz’ora, e si scaglia subito a gran voce contro il Pd e Forza Italia.

“Scaffidi- dice il ministro- è una persona perbene, onesta, nominata in base a criteri fiduciari, esattamente lo stesso criterio che avete utilizzato per nominare i direttori generali delle aziende sanitarie fallite”, sbotta. Dai banchi del Pd si leva un coro sempre più forte: “Onestà, onesta’”. Il ministro perde definitivamente la calma: “Mi risulta che sia il vostro presidente ad avere qualche problema con la giustizia”, grida dopo aver battuto ironicamente le mani al Pd, colpevole a suo dire di fare “un processo alle intenzioni”.


Fico riporta a fatica la serenità in un’aula tumultuante. Il ministro riprende la parola per chiedere scusa per i toni, motivati dalla passione politica. Quanto alla nomina di Scaffidi, il ministro annuncia la retromarcia. “Se questo evento diventa fondamentale per proseguire in questa discussione noi rinunciamo a qualsiasi ipotesi sulla base, non di un conflitto di interessi, ma sulla base della opportunità politica di fare questa nomina in questo momento”.

 

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