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Dal governo 47 miliardi di investimenti, Gentiloni: “Fortissima iniezione di risorse per ripartire”

Ecco la lista dei settori di intervento

Pubblicato:29-05-2017 11:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:16

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ROMA – “È un decreto di particolare importanza. Nella legge di bilancio dell’autunno scorso era stato individuato un fondo pluriennale per gli investimenti. Con la firma di oggi diano simbolicamente avvio a un grande piano di investimenti pubblici per 47 mld in 25 anni di infrastrutture e opere per il nostro paese“. Così il presidente del consiglio Paolo Gentiloni alla firma del dpcm sulla ripartizione degli investimenti. “É una fortissima iniziezione di risorse che ci mette in condizione di ripartire“.

Una parte dei 47 mld andrà in investimenti per le regioni nell’anno corrente e nel prossimo anno, spiega il premier Gentiloni. “La parte del leone nei 15 anni del piano la fanno le opere infrastrutturali. Oltre 20 mld sono destinati a strade, ferrovie, con attenzione alle reti locali, e porti. Altro settore rilevante è quello della messa in sicurezza degli edifici pubblici, tra cui particolare attenzione rivestono le scuole, ma anche i musei”. Questo settore di intervento vale 8 mld.


Ci sono poi acqua, ambiente e sanità, risanamento delle periferie, tema, questo, “a cui sarà dedicato un secondo bando”, annuncia Gentiloni. Il premier sottolinea che “deve essere chiaro a tutti che trattandosi di un programma che vale un quarto di secolo non tutto sarà realizzato nei prossimi mesi. Ma un grande paese deve permettersi il lusso di un programma pluriennale. Siamo famosi nel mondo per le nostre infrastrutture. Allo stesso tempo dobbiamo avere occhio alla sicurezza del nostro territorio”.

“Uno stato che investe in opere pubbliche a lungo termine- conclude Gentiloni- investe sulla sicurezza del proprio territorio e avvicina il lavoro e le tasse dei nostri concittadini alla vita delle nostre comunità, con una migliore qualità diffusa sul nostro territorio”.

Ecco gli interventi finanziati

Il Fondo Investimenti da 47 miliardi ha un’ottica pluriennale per il periodo 2017-2032 ed è volto a consentire una programmazione di lunga durata di molte spese in conto capitale. Sulla base delle richieste dei Ministeri, è stato effettuato un primo esercizio di ripartizione dei fondi, in cui la presidenza del consiglio ha considerato tre elementi: a) l’immediato avvio degli interventi e la relativa erogazione delle risorse al sistema economico; b) le ricadute sul mercato interno (con una preferenza per gli interventi che coinvolgono imprese nazionali o acquisti sul mercato interno); c) la pluriennalità dell’intervento e la capacità di programmazione degli interventi su un orizzonte di più lungo periodo.

La proposta di riparto del Fondo è stata definita anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri, dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna Amministrazione, in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo e con la prevedibile effettiva spendibilità degli interventi proposti.

Gli interventi muovono su sei linee, le prime tre riconducibili alla competitività, le altre tre alla qualità della vita e alla sicurezza.

1.      Infrastrutture di comunicazione per il rafforzamento della competitività (20,4 mld)
a)      Infrastrutture ferroviarie.
b)      Infrastrutture stradali rete ANAS.
c)      Trasporto pubblico locale e ferrovie non interconnesse.
d)      Infrastrutture portuali e Mose.
e)      Fondo progettazione opere e interventi.

2.      Investimenti per il sostegno della competitività e delle esportazioni (1,7 mld)
a)      Informatizzazione giustizia.
b)      Potenziamento del credito all’esportazione.

3.      Investimenti nella ricerca (2,0 mld):
a)       Ricerca spaziale (Min. Difesa e Min. Istruzione), di cui una quota affidata ad Asi.
b)       Ricerca scientifica, tecnologica e sanitaria.

4.      Infrastrutture per il miglioramento della qualità della vita (1,7 mld + 0,8 per riqualificazione periferie con separato DPCM)
a)      Rete idrica.
b)      Risanamento ambiente e difesa suolo.
c)      Strutture sportive.
d)      Barriere architettoniche.
e)      Edilizia sanitaria.
f)      Musei.
g)      Edilizia residenziale pubblica.

5.      Infrastrutture per la sicurezza dei cittadini (7,7 mld)
a)      Casa Italia.
b)      Prevenzione rischio sismico.
c)      Messa in sicurezza edifici pubblici.
d)      Messa in sicurezza scuole.
e)      Polizia e vigili del fuoco e sicurezza pubblica.
f)      Messa in sicurezza musei.

6.      Investimenti per la sicurezza nazionale e l’alta tecnologia (12,8 mld)
a)      Programmi ad alta tecnologia MiSE – Difesa.
b)      Investimenti Difesa.

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