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‘Pistola facile’, ora la Lega vuole facilitare l’acquisto delle armi

Il punto sulle norme esistenti e su quali sono le licenze concesse agli italiani

Pubblicato:29-03-2019 13:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17
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ROMA  – “Procurarsi un’arma da fuoco, nel nostro Paese, non è un’operazione molto semplice, almeno per chi vuole farlo nel rispetto delle norme vigenti”. Con questa premessa la Lega ha lanciato la proposta per agevolare l’acquisto e detenzione in casa modificando l’attuale normativa (legge 18 aprile 1975 n. 110 e legge 21 dicembre 1999 n. 526) in materia di detenzione in materia di armi comuni da sparo. Il testo, a prima firma Vanessa Cattoi e sottoscritto da poco piu’ di una sessantina di colleghi del Carroccio, era stato presentato l’11 ottobre 2018 scorso alla Camera e assegnato in commissione l’11 marzo scorso. L’esame ancora non è iniziato ma sembra improbabile che l’iter proceda dopo lo stop del Movimento 5 stelle con Luigi Di Maio e dello stesso leader della Lega Matteo Salvini. La legge quindi è già in pratica affossata dai due vice premier a cui si è unita anche la voce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Non e’ un obiettivo del governo incentivare la vendita della armi”. Ai sensi della normativa vigente, sono considerate armi comuni da sparo, oltre ai fucili, alle rivoltelle e alle pistole a funzionamento semiautomatico, anche le armi denominate ‘da bersaglio da sala’, quelle ad emissione di gas, nonché quelle ad aria compressa o gas compressi, i cui proiettili eroghino un’energia cinetica superiore a 7,5 joule. Per acquistare un’arma dotata di potenza inferiore le procedure sono molto semplificate, in quanto è sufficiente aver compiuto la maggiore età ed esibire un documento d’identità in corso di validità. L’obiettivo della proposta di legge, composta da 3 articoli, è quello di rendere più agevole l’iter per acquistare un’arma destinata alla difesa personale, aumentando da 7,5 a 15 joule il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d’armi. “Le licenze concesse per la detenzione di armi in casa- si legge nella premessa del testo Cattoi – sono poco più di 5 milioni, il che significa che un italiano su dieci è in condizioni di utilizzare un’arma, anche se il numero delle licenze che consentono a coloro che le acquistano di portarle con sé è largamente inferiore. Non solo, ma in Italia esistono norme molto restrittive anche sull’acquisto di cartucce e di munizioni“.

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