Smog, 39 città oltre i limiti. Torino maglia nera, seguono Cremona e Alessandria
29 gennaio 2018
Presentati oggi i dati del rapporto ‘Mal’aria 2018’ di Legambiente
ROMA – “Puntare su GPL e gas naturale per il settore del riscaldamento domestico e della mobilita’, dal momento che, grazie alle loro proprieta’ ecologiche, possono costituire un valido aiuto al nostro Paese per rispettare gli impegni assunti a livello comunitario in materia di qualita’ dell’aria”. È questo l’auspicio di Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi-Federchimica – l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese italiane del comparto distribuzione gas liquefatti (GPL e GNL) per uso combustione e autotrazione – contenuto in una lettera, inviata al ministero dell’Ambiente, in occasione della convocazione dell’Italia e di altri Paesi UE, da parte della Commissione europea, al tavolo sulla qualita’ dell’aria, previsto domani a Bruxelles.
Assogasliquidi con la missiva desidera sottoporre all’attenzione del ministero “il grande contributo che possono offrire GPL e gas naturale, quali fonti energetiche virtuose visto che la loro combustione e’ caratterizzata dalla quasi totale assenza di emissioni di polveri sottili e di altre sostanze dannose per la qualita’ dell’aria e la salute umana”. Per i settori maggiormente indicati come responsabili dell’inquinamento atmosferico come quelli del riscaldamento domestico e della mobilita’, Gpl e metano “possono contribuire piu’ di altre fonti alla riduzione delle emissioni inquinanti”. Per il settore del riscaldamento domestico, Assogasliquidi sottolinea la necessita’ di “ridurre le emissioni di polveri sottili e altri inquinamenti provenienti dalle caldaie e stufe alimentate a biomassa legnosa, puntando invece ad un maggior impiego di quelle a gas” in linea “con i dati tecnici diffusi da istituti pubblici che hanno dimostrato il forte contributo che gli impianti a biomassa producono all’inquinamento dell’aria”.
“Da ultimo, lo Studio Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria (Camera di Commercio di Milano)- spiega Assogasliquidi- che ha messo a confronto le emissioni di tutti i combustibili impiegati per il riscaldamento domestico – gpl, gas naturale, gasolio, pellet e legna – evidenziando le elevate emissioni di Particolato (PM) e di Benzoapirene, particolarmente dannosi per la salute umana, fatte registrare dagli apparecchi a pellet e legna. Lo Studio ha anche analizzato gli effetti dell’invecchiamento sugli apparecchi a pellet, dopo un anno e due anni di funzionamento, mostrando come anche le stufe di categoria elevata, senza un intervento di manutenzione, peggiorino le loro prestazioni e producano elevate emissioni di Monossido di Carbonio e di Benzoapirene”. Basti pensare, dimostrano i tecnici di Innovhub, “che 100 gr di PM una stufa a pellet li produce funzionando 32 ore, una a gas dopo 46.000 ore, e un’autovettura euro 5 dopo 20.000 km percorsi”. Pertanto, scrive Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi, “si ritiene necessario che il Ministero riveda le politiche incentivanti poste a vantaggio degli impianti di riscaldamento alimentati a biomassa e introduca la necessita’ di interventi di manutenzione, perlomeno annuale. Le agevolazioni fiscali, recentemente confermate dalla Legge di Bilancio 2018, devono quindi esser riservate solo a quelli di classe emissiva pari a 5”. Allo stesso tempo, Assogasliquidi auspica “una revisione del cosiddetto Conto termico, al fine di applicarlo solo per la sostituzione degli impianti piu’ vecchi con quelli di classe emissiva almeno pari a 4”.
Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi ricorda come GPL e GNL siano gia’ stati individuati dalla Direttiva europea DAFI come carburanti alternativi sui quali puntare per una mobilita’ sostenibile. Essi rappresentano le soluzioni gia’ pronte e disponibili per gli spostamenti privati, per il trasporto pesante su strada e per la navigazione marittima. La richiesta dell’Associazione e’ quindi che i due carburanti siano sempre piu’ tenuti in considerazione nelle scelte che Governo e amministrazioni locali sono chiamati a prendere per ridurre le emissioni inquinanti nel settore della mobilita’, al fine di rispettare gli impegni presi dall’Italia a livello comunitario in materia di qualita’ dell’aria.
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