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Ue, Pittella alla Dire: “Ora ministro eurozona e no al fiscal compact”

BRUXELLES - "Ministro dell'eurozona, no fiscal compact,

Pubblicato:28-12-2017 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:18

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BRUXELLES – “Ministro dell’eurozona, no fiscal compact, modifica Dublino e immigrazione legale, avanti con l’agenda sociale Ue”. Queste sono le priorita’ dell’Unione europea per il 2018 secondo Gianni Pittella, presidente del gruppo dei socialisti e democratici (S&D) al Parlamento europeo.

“E’ indispensabile realizzare una governance della zona euro che possa garantire la gamba fiscale insieme a quella monetaria che gia’ c’e’- attacca Pittella- ovvero un ministero del tesoro europeo, un bilancio dell’eurozona adeguato e una giusta capacita’ fiscale”.


Secondo Pittella, il futuro ministro della zona euro dovrebbe “operare all’interno della Commissione europea e sotto il controllo democratico del Parlamento europeo, non come un gendarme alla Schäuble ma come un ministro che possa dare impulso a crescita e posti di lavoro”.

Successivamente il presidente S&D auspica per il 2018 “una ulteriore modifica delle politiche economiche europee”, e dopo aver ammesso che “la Commissione europea ha gia’ fatto molto su impulso di Renzi approvando la flessibilita’ nel patto di stabilita’” invita “ad andare avanti senza incorporare il fiscal compact nei trattati ma modificandolo per renderlo piu’ funzionale alla crescita economica sostenibile e ad investimenti per la lotta alla disoccupazione”.

Per quanto riguarda il capitolo immigrazione, Pittella invita il Consiglio Ue ad “approvare senza indugio la proposta di modifica del Regolamento di Dublino approvata dal Parlamento europeo sui rifugiati”, mentre per i migranti in generale invita ad “una scelta coraggiosa di aprire canali legali per la migrazione economica concordati con Paesi di provenienza per avere flussi ordinati e profili professionali di cui ogni Stato europeo ha bisogno”.

Infine l’agenza sociale. “Bene il pilastro sociale proclamato a Göteborg”, conclude Pittella, ma adesso ci vogliono misure concrete a partire dalla proposta di Padoan sull’assicurazione europea per la disoccupazione giovanile al rafforzamento della youth guarantee, alla modifica della direttiva sui lavoratori distaccati”.

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