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Pd, Martina attacca Salvini-Di Maio: “Non vi lasceremo giocare sulla pelle del nostro paese”

ROMA - "Con questo Forum si completa il mandato che ho ricevuto con l'assemblea del luglio scorso. Nei prossimi giorni

Pubblicato:28-10-2018 12:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:43
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ROMA – “Con questo Forum si completa il mandato che ho ricevuto con l’assemblea del luglio scorso. Nei prossimi giorni con la segreteria nazionale concluderemo questa fase” perche’ “il mandato che avevamo era questo: arrivare a concepire il percorso dove raccogliere idee per la prospettiva e preparare tutto il Pd alla nuova battaglia”. Lo dice Maurizio Martina, segretario Pd, intervenendo al Forum per l’Italia organizzato dal Partito democratico a Milano.

Credo, aggiunge, “che sia giusto di riconvocare l’assemblea nazionale in tempi rapidi e penso che una data buona sia quella dell’11 novembre per una nuova fase che si deve aprire”.

Il segretario uscente del Pd attacca poi la maggioranza gialloverde: “Stanno svendendo l’Italia. Attaccano il presidente della Bce, e noi lo ringraziamo per l’autonomia assoluta che ha sempre garantito, attaccano lui e si presentano a Mosca come se l’Italia fosse in vendita. Altro che prima gli italiani… Cari Salvini e Di Maio non vi lasceremo giocare sulla pelle del nostro Paese, sulla nostra liberta’, sulla nostra sovranità”.


“Noi- attacca ancora Martina- rischiamo davvero di tornare in recessione con quello che stanno facendo. Di bruciare i sacrifici degli italiani. In due settimane hanno bruciato l’intero valore dell’imu sulla prima casa. E’ una manovra da ladri di futuro perche’ compromette giovani e donne di questo Paese. E’ una manovra che ipoteca il nostro destino”.

“Io- continua il segretario dem- sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto in questi anni. E per questo sono il primo, insieme a voi, ad essere irrequieto per le risposte mancate, per gli errori commessi. Ho bisogno di essere orgoglioso ma anche irrequieto. E’ cosi’ che si organizza un riscatto: mettere in discussione tutto per costruire un orizzonte nuovo”.

“Chi nasce e vive e studia in questo Paese e’ italiano. E bisogna fare una battaglia di valori affinche’ questo dato della realta’ divenga patrimonio comune. L’immigrazione non e’ un’invasione da bloccare ma una risorsa da gestire”.

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