NEWS:

Spazio. Alla conquista di Marte, su ExoMars arriva un nuovo strumento italiano

E' appena salito il microriflettore laser INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) dell'Asi e dell’Infn

Pubblicato:28-10-2015 11:37
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – A bordo della sonda ExoMars, che dal 2016 esplorerà il suolo di Marte, è appena salito il microriflettore laser INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Lo strumento è stato realizzato con la supervisione scientifica di Simone Dell’Agnello, fisico dei Laboratori Nazionali di Frascati (Lnf) dell’Infn.

inrri-exomarsLEGGI ANCHE:  


Dopo aver superato con successo tutti i test previsti, lo strumento è stato consegnato a tempo di record ed è stato da poco installato sul modulo di discesa marziano ExoMars EDM (Entry, descent and landing Demonstrator Module) battezzato Schiaparelli, dal nome dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, che disegnò la prima mappa del Pianeta Rosso.

INRRI diventerà il primo bersaglio laser passivo sulla superficie marziana e il primo oltre la Luna. Dovrebbe inoltre essere l’antesignano di una serie di microriflettori portati da futuri Lander o Rover, che assieme formeranno un Mars Geo/physics Network (MGN):  una rete di punti di riferimento per misure di geodesia di Marte e test di Relatività Generale. A lungo termine, MGN potrebbe diventare una rete di posizionamento di precisione simile a quella dei retroriflettori laser delle missioni Apollo e Lunokhod sulla Luna.

exomars

La missione ExoMars è stata ideata per indagare eventuali tracce di vita, passata o presente, su Marte. Il modulo Schiaparelli sarà lanciato nel mese di marzo del 2016 e, dopo un viaggio di circa 7 mesi, si poserà sulla superficie del Pianeta Rosso. Inizierà, quindi, le analisi scientifiche con la stazione meteo DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface). Si tratta di un altro strumento italiano, realizzato dall’ ASI con il supporto ingegneristico del CISAS (Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali “G.Colombo”) e la guida scientifica dell’Osservatorio di Napoli.

INRRI, al contrario, essendo uno strumento passivo potrà continuare ad operare per molti anni dopo la breve vita di EDM e dei suoi strumenti attivi. Sarà quindi l’unico sopravvissuto della missione, tenendo in vita la memoria di Schiaparelli e prolungando l’effetto positivo di ExoMars per tutti.

Non è escluso, infine, che INRRI possa essere anche usato come nuovo punto di riferimento geodetico primario e di precisione di Marte: una sorta di “Greenwich marziano”

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it