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Rifiuti, centinaia di lavoratori Ama in piazza a Roma: “Lo stipendio non si tocca”

Oltre 500 lavoratori di Ama hanno manifestato contro la mancata approvazione del progetto di bilancio varato dal Cda ad aprile.

Pubblicato:28-09-2018 12:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:37
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ROMA – “Lo stipendio non si tocca”. Lo hanno scandito chiaramente gli oltre 500 lavoratori di Ama che a piazza Santi Apostoli hanno manifestato contro la mancata approvazione nell’assemblea della municipalizzata del progetto di bilancio varato dal Cda ad aprile. Una fase di stallo prolungato che rischia di minare il futuro dell’azienda, e le parole di ieri dell’assessore capitolino al Bilancio, Gianni Lemmetti, che rassicurava sul pagamento degli stipendi dei lavoratori almeno fino a fine anno, hanno finito per avere l’effetto contrario.

Ieri l’amministrazione capitolina ha detto tante bugie– ha attaccato il segretario della Fp Cgil, Natale Di Cola- Non è vero che il Comune sta pagando Ama in maniera regolare e non e’ vero che Ama incasserà’ in modo da potere pagare gli stipendi fino alla fine dell’anno. Ama non ha credito presso le banche perché il Comune non firma i pegni: se non vogliono fare fallire l’azienda firmino le fideiussioni. Il problema non è i 18 milioni che stanno in bilancio da sette anni, il punto è che c’è qualcuno che vuole privatizzate Atac e Ama e vuole fare cassa sulla pelle delle persone“.

L’esponente della Cgil ha sottolineato che in Campidoglio “stanno giocando col fuoco. Il danno di immagine che stanno subendo i lavoratori è mostruoso e nessuno vuole più lavorare con Ama. Noi vogliamo una grande azienda pubblica e siamo stanchi di essere il fanalino di coda. Se non si interviene subito in autunno ci saranno nuove emergenze e ci aspettiamo che anche in Parlamento si discuta di questa vertenza”.


Il riferimento era rivolto ai parlamentari in piazza, tra cui il deputato Pd, Claudio Mancini, Roberto Morassut (altro esponente dem), che dovrebbero presentare un’interrogazione, Stefano Fassina di Leu, oltre alle consigliere capitoline Pd Ilaria Piccolo, Giulia Tempesta e Valeria Baglio, guidate dal capogruppo Giulio Pelonzi, al capogruppo di FdI in Campidoglio, Andrea De Priamo, all’ex deputato di centrodestra, Vincenzo Piso, al segretario romano del Pd, Andrea Casu, e all’ex consigliere capitolino di centrosinistra, Gianluca Peciola, e il capogruppo di FdI alla Pisana, Fabrizio Ghera.

“Non sappiamo cosa vogliano, ma se pensano di giocare con noi non hanno capito chi è Ama– ha tuonato il segretario della Fiadel, Massimo Cicco- Lemmetti deve sapere che questa è Roma, la Capitale d’Italia, non Livorno. In due anni e mezzo in Ama hanno cambiato due direttori del personale, tre amministratori delegati e un direttore operativo: dobbiamo mandare via un altro amministratore? Dicono che a Roma non trovano la discarica, l’abbiamo trovata noi: il Campidoglio. I rifiuti li porteremo li'”.

In piazza c’erano anche due dirigenti di Ama, “tanto per fare capire il livello della vertenza in atto”, ha sottolineato il segretario della Fit Cisl di Roma e Lazio, Marino Masucci, che dopo l’incontro che la delegazione sindacale ha avuto con il viceprefetto Di Matteo, ha spiegato: “Hanno preso atto della situazione. Il prefetto ha la possibilità di convocarci e fare un tentativo di conciliazione, secondo noi chiamerà la sindaca per dirle di sbloccare la situazione”.

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