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Thailandia, Amnesty denuncia 74 casi di torture militari. Da Polizia minacce per tacere

Il rapporto doveva essere presentato pubblicamente, ma l'incontro è stato annullato per le minacce della Polizia

Pubblicato:28-09-2016 16:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:07

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thailandiaROMA – Amnesty International ha annullato il lancio pubblico di un rapporto sulla tortura in Thailandia dopo che la polizia di Bangkok ha avvertito il gruppo per i diritti che i suoi rappresentanti potrebbero essere arrestati e processati per violazioni del visto di lavoro. La conferenza di Amnesty International sulla pratica della tortura da parte delle forze dell’ordine in Thailandia è stata vietata a Bangkok. Lo ha denunciato l’organizzazione che si occupa di difesa dei diritti umani. Due rappresentanti dell’Ong dovevano presentare un rapporto che passa in rassegna 74 sospetti casi di tortura da parte della polizia o dell’esercito, che e’ al governo del paese dopo un colpo di Stato.

Ma “le autorità ci hanno avvertito che se i rappresentanti di Amnesty International avessero preso la parola, questa sarebbe stata una violazione del visto di lavoro“, ha spiegato Omar Waraich, portavoce di Amnesty International che era arrivato a Bangkok per prendere parte a questo appuntamento.

LA DENUNCIA DI AMNESTY: 74 CASI DI TORTURA DA SOLDATI E POLIZIOTTI

Il governo militare della Thailandia ha permesso una “cultura della tortura” da quando ha preso il potere, lo dice un nuovo rapporto di Amnesty International. Lo studio elenca 74 presunti casi di tortura e altri maltrattamenti, compresi metodi quali percosse e waterboarding, da soldati e poliziotti. I militari hanno negato ogni accusa, presero il potere nel 2014 dopo mesi di agitazione politica, dicendo di voler ripristinare la stabilità.


di Alfredo Sprovieri, giornalista

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