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Gorilla, panda, squali, anche cuccioli a scuola… di natura

La carrellata del Wwf che lancia il kit Adozione Junior

Pubblicato:28-08-2018 12:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:29
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ROMA – Vacanze agli sgoccioli e campanella in arrivo per bambini e ragazzi italiani che tra pochi giorni torneranno tra i banchi di scuola per riprendere i propri percorsi educativi. Apprendere e imparare non sono però verbi destinati solo ai ‘cuccioli’ di uomo: anche orsi, tigri, gorilla, panda, lupi, squali, elefanti, imparano a muoversi, nutrirsi e socializzare con un percorso di apprendimento a portata di cucciolo. A descrivere i primi passi tra i ‘banchi della natura’ dei cuccioli è Wwf Italia, che ha anche lanciato l’Adozione Junior, un kit dedicato ai bimbi con tante curiosità e divertimento assicurato per scoprire tutto sul mondo degli animali. L’Adozione Junior (wwf.it/adozionejunior) comprende una scheda d’approfondimento, divertente e creativa, da consultare per scoprire tutto sulla specie adottata e un certificato d’adozione personalizzato con il nome. Ma ecco cosa imparano i cuccioli alla scuola della natura.

GORILLA JUNIOR

I gorilla, nostri parenti più stretti dopo bonobo e scimpanzè, hanno capacità di apprendimento e di espressione delle emozioni sorprendentemente simili alle nostre. Dotati di una forte capacità di apprendimento, derivata dall’alto grado di socialità della specie, i gorilla vivono in natura in gruppi numerosi di diverse femmine, dominati da un maschio adulto. In alcuni esperimenti, un esemplare è stato capace di usare più di mille segni appresi dalla sua istruttrice e comprendere più di 2mila parole in lingua inglese. Oltre che apprendimento per imitazione e associazione, nel gorilla esiste anche l’apprendimento per ragionamento. Famosa la storia di un gorilla che, prima di attraversare un fiume in Congo, fu osservato utilizzare un bastone per capire la profondità e la difficoltà dell’azione.

TIGRE JUNIOR

I cuccioli di tigre, a pochi mesi d’età, cominciano a seguire la madre durante la caccia. Cominciano così ad osservare il suo comportamento in agguato, il suo furtivo avvicinamento alle prede e il suo modo di abbatterle, cimentandosi sempre più spesso in queste operazioni. All’età di circa due anni, il loro comportamento di predazione è completamente formato. La predilezione per alcune prede e le tecniche di caccia dipenderanno in gran parte proprio dai ‘gusti’ della madre e vengono appresi dai giovani durante il primo anno di vita.


PINGUINO JUNIOR

I pinguini sono tra i genitori più attenti alla crescita dei propri piccoli. Sia padre che madre si prendono cura del pulcino dalla nascita fino a circa cinque mesi d’età, quando le dimensioni del piccolo sono simili a quelle degli adulti. È in questo periodo che il giovane comincia ad avvicinarsi alla banchisa e a prendere confidenza con il mare e la caccia, sempre sotto la supervisione e gli insegnamenti dei genitori. I giovani pinguini, in colonie che possono contare anche migliaia di individui, apprendono come tuffarsi e cacciare non solo dai genitori, ma tramite osservazione dei tanti adulti che quotidianamente vanno in mare alla ricerca di cibo.

SQUALO JUNIOR

Gli squali sono pesci predatori, che individuano le proprie prede con l’aiuto di un organo di senso molto particolare presente sul fianco, chiamato ‘linea laterale’. Grazie a questo speciale sonar già nei giovani squali è stata osservata la capacità di individuare le prede anche a chilometri di distanza e di avvertire le vibrazioni dell’acqua prodotte da un pesce in difficoltà, che permettono di localizzarlo e raggiungerlo in breve tempo. Nelle prime settimane di vita i giovani squali hanno modo di fare esperienza e di riuscire così da diventare da adulti tra i più temuti predatori dei mari. 

LUPO JUNIOR

Mamma e papà lupo, invece, trasmettono ai piccoli la capacità di muoversi sul territorio, scovare pericoli e trovare cibo, tutte informazioni utilissime quando i giovani lupi se la dovranno cavare da soli. Per questa specie è fondamentale allenare la ‘memoria olfattiva’, grazie alla quale nel primo anno di vita i giovani cominciano ad esplorare il mondo. Grazie al loro fiuto infallibile i lupi si orientano benissimo anche di notte, riuscendo così a muoversi anche decine di chilometri, evitando i maggiori pericoli legati all’uomo e riuscendo a sentire l’odore delle prede a lunga distanza. Pochi animali sanno memorizzare gli odori e gli insegnamenti dei genitori come i lupi.

ORSO POLARE JUNIOR

In un ambiente freddo e difficile come l’Artico, i giovani orsi polari dipendono totalmente dalla madre nei primi mesi di vita. E dai primi mesi si formano l’esperienza necessaria per affrontare un ambiente tanto ostile. Gli orsi sono animali ‘culturali’, che si trasmettono di generazione in generazione le conoscenze. Nascondersi dai pericoli e dalle intemperie e reperire prede può, infatti, valere la differenza tra la vita e la morte tra i ghiacci. Per questo i piccoli orsi restano quasi due anni con la madre. Più apprendimento significa maggiori possibilità di sopravvivenza. 

PANDA JUNIOR

I piccoli Panda nascono in estate e per i primi mesi si muovono solo di qualche metro. Crescono lentamente e solo a partire dai tre-quattro mesi i piccoli sono in grado di muoversi autonomamente. È da questa età che la madre li accompagna nei boschi di bambù, pianta che costituisce il 99% della dieta degli adulti. Come negli altri Ursidi, anche nel panda il legame tra cuccioli e madre è forte e duraturo, e i cuccioli continuano ad apprendere dalla madre fino ai due anni d’età. Solo allora mamma panda li lascia andare per la loro strada, consapevole che i suoi insegnamenti contribuiranno alla sopravvivenza dei suoi figli.

ELEFANTE JUNIOR

“Un elefante non dimentica mai”, dice un vecchio detto. Ed è proprio così. Oltre ad avere una socialità spiccata e un’intelligenza unica, gli elefanti si distinguono per la loro memoria incrollabile. Si raccontano storie di elefanti ormai anziani che riconoscono i resti dei propri parenti, restando minuti ad accarezzarli anche dopo anni dalla loro morte. Grazie a questa memoria, i giovani elefanti non dimenticano nulla di quanto appreso nel gruppo familiare durante i primi anni di vita: un bagaglio di informazioni decisivo per ambienti dove risorse come acqua e cibo sono rare e spesso stagionali. Una memoria che può significare sopravvivenza. 

DELFINO JUNIOR

Il delfino è una specie dotata di un’intelligenza straordinaria. Solo l’uomo e le grandi scimmie possono essere comparati ai delfini, sia per grandezza del cervello rispetto alla massa corporea, sia per la sua complessità. Grazie a queste caratteristiche il delfino è in grado di comunicare in maniera unica con i suoi simili. Alcuni studi sembrano dimostrare che i delfini sono in grado addirittura di apprendere il linguaggio familiare, così da distinguersi da tutte le altre famiglie durante le ‘conversazioni’ in mare. Una sorta di apprendimento sociale, un sapere che viene trasmesso da individuo a individuo e da generazione a generazione

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